Il vescovo di Lamezia Terme, mons. Cantafora, sulla visita del Papa del prossimo anno:
siamo in festa, la nostra non è una terra rassegnata
Sabato scorso, l’annuncio del vescovo di Lamezia Terme: il 9 ottobre del prossimo
anno Benedetto XVI visiterà la diocesi calabrese e la Certosa di Serra San Bruno.
Il servizio di Roberta Gisotti:
Un anno di
tempo per prepararsi ad una giornata speciale, che arriva a 26 anni dalla visita pastorale,
il 5 ottobre 1984, di Giovanni Paolo II in Calabria: “Terra meravigliosa”, ebbe ad
esclamare allora il Papa atterrando all’aeroporto di Lamezia Terme, terra “forte”
che “ha saputo resistere ed andare avanti – sottolineava – con pazienza, operosità
e dignità”, nonostante tanti fattori negativi. Al nostro microfono, il vescovo di
Lamezia Terme, mons. Luigi Antonio Cantafora.
D. - Annunciando
la visita, lei ha detto “la venuta” di Benedetto XVI “tra noi non è casuale”...
R.
- Non è casuale nel senso che ci ha trovati nel momento in cui stiamo iniziando l'Anno
pastorale con tantissime attività, per cui la visita pastorale del Papa porta un "input"
molto più grande perché queste nostre attività possano compiersi in mezzo a noi.
D.
- Mons. Cantafora, quali urgenze per la Calabria prospetterà al Papa?
R.
- La visita pastorale che il Papa farà qui, a Lamezia, è soprattutto per la diocesi,
però certamente la venuta di Benedetto XVI farà sì che alcune emergenze che noi viviamo,
come la mafia, come il problema del lavoro, i problemi sociali che ci attanagliano
continuamente, troveranno nel Santo Padre un incoraggiamento per tutta la popolazione
a vivere tempi di speranza, non tanto di rassegnazione. Tante volte si dice che i
calabresi siano gente rassegnata: il calabrese vuole invece essere protagonista nella
sua regione, ha tutte le qualità e tutte le risorse perché sia la città di Lamezia
che la Calabria tutta possano realmente "salpare" verso uno sviluppo e anche una vita
religiosa veramente pieni, verso una fede più adulta, capace di incidere, appunto,
nel territorio.
D. - Dopo la mattina trascorsa a Lamezia Terme, Benedetto
XVI raggiungerà la Certosa di Serra San Bruno. Chi troverà in questo luogo dello spirito?
R.
- Troverà una comunità di monaci, di fratelli che hanno scelto di vivere nella propria
carne l'assoluto, Dio come l'unicum presente nella loro vita, l'unico che possa
prendere il loro cuore: troverà una comunità dove si vive la contemplazione, il silenzio,
questo silenzio che oggi è così bistrattato, e soprattutto l'ascolto della Parola,
l'ascolto di Dio e la preghiera. Per cui, credo che questo viaggio del Santo Padre
abbia voluto mettere insieme la vita, il territorio, la società, la Chiesa che cammina
insieme alla Chiesa che contempla, la Chiesa che è richiamo all'assoluto, a Dio che
è il tutto della vita.