Sembra non avere fine la questione dei mezzi Nato di passaggio dall’Afghanistan al
Pakistan: nonostante la riapertura dei varchi, un mistero avvolge la scomparsa di
500 autobotti. Proseguono poi le violenze, oggi una forte scossa di terremoto ha fatto
tremare un’area nei pressi di Islamabad ma, pare, senza vittime. Il servizio di Marco
Onali:
Rimane tesa
la situazione in Pakistan, nonostante la riapertura delle frontiere con l’Afghanistan
per i mezzi di rifornimento delle truppe Nato. Dopo la pubblicazione di un
rapporto congiunto in cui l'organismo atlantico riconosceva la violazione dello spazio
aereo pakistano - pur affermando di aver sparato per legittima difesa, e dopo le scuse
per il “terribile incidente”, che aveva provocato la morte di tre militari pakistani,
da parte dell'ambasciatrice americana in Pakistan - Islamabad ha ieri annunciato la
riapertura dei valichi. Le dogane del Paese hanno tuttavia aperto un'inchiesta, su
richiesta della Corte suprema, su 500 autobotti e automezzi con rifornimenti per le
truppe Nato che, dopo aver lasciato Karachi per dirigersi verso Kandahar, in Afghanistan,
non hanno mai raggiunto il punto di frontiera pakistano-afgano di Chaman. Nella stessa
regione, fondamentalisti islamici hanno distrutto due scuole elementari per bambine
e una scuola elementare per bambini nella zona tribale di Saafi. Secondo fonti pakistane,
nel corso di raid aerei americani lo scorso giovedì è rimasto ucciso il consigliere
libico di Osama Bin Laden, Atiyatullah Abdel Rahman, sul quale esisteva una taglia
di un milione di dollari.