Obiezione di coscienza. Mons. Giordano: voto storico per l’Europa
“E’ il segnale che in Europa c’è ancora speranza per la vita. L’auspicio è che questa
Europa sia in grado di continuare a far sentire la propria voce”. Così mons. Aldo
Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa, commenta
al Sir la risoluzione discussa giovedì scorso dall’Assemblea parlamentare del Consiglio
d’Europa (CdE) che ha stabilito la tutela dell’obiezione di coscienza dei medici in
caso di interruzione volontaria di gravidanza. “Ritengo molto significativo – ha detto
mons. Giordano - che un testo nato per limitare il diritto all’obiezione di coscienza
per facilitare l’accesso all’aborto, sia diventato una raccomandazione totalmente
a favore e a sostegno dell’obiezione di coscienza. E questo è un evento che ha qualcosa
di storico”. A portare al ribaltamento delle posizioni è stato – ad avviso di mons.
Giordano – “un lavoro di informazione abbastanza esteso”. “C’è stata – spiega - una
reazione trasversale a livello politico con l’impegno di gruppi e rappresentanti di
vari gruppi politici che non hanno voluto che l’Assemblea Parlamentare ritornasse
sui suoi passi circa le libertà che nei decenni passati abbiamo conquistato. C’è stata
anche una reazione trasversale a livello culturale con persone di diverse culture
che si sono espresse a favore della libertà di coscienza”. “Significativa – prosegue
l’osservatore permanente della Santa Sede - è stata la reazione anche del personale
medico, delle associazioni mediche e del personale degli organismi sanitari che hanno
parlato in maniera autorevole perché la questione li toccava direttamente. Anche sui
media c’è stata una reazione importante. Altro elemento è stato l’impegno di tante
persone, l’impegno di parlamentari, di organismi non governativi che hanno raccolto
firme, realizzato addirittura un seminario a Strasburgo, e in questo impegno ci sono
anche le Chiese. E poi un fatto nascosto ma presente è la rete di preghiera perché
ci fosse la luce per i parlamentari”. Che segnale dà il Consiglio d’Europa? “E’ il
segnale – conclude mons. Giordano - che l’Europa è capace di posizione critica e che
la tendenza di tipo più radicale e laicista non è una tendenza sempre vincente come
qualcuno poteva pensare. E’ il segnale che esiste un’altra Europa, un’Europa che intravede
che certi capitoli sono ormai vecchi e superati e che la novità sta piuttosto nel
sostenere certi valori come il valore della vita, il valore vero della libertà, il
valore vero della coscienza, il valore vero della solidarietà ovunque c’è l’esistenza
umana”.