Mons. Bercea: il rimpatrio dei Rom non è la soluzione
”Smantellare i campi dei Rom e offrire loro denaro perché rientrino in Romania non
è la soluzione, perché tanto ritorneranno presto. La sola vera soluzione è aiutare
i Paesi dell’Est e in particolare la Romania a far funzionare la loro economia e ad
integrare queste persone così che non dovranno cercare fortuna all’estero”. Ad affermarlo
è mons. Virgil Bercea, vescovo greco-cattolico di Oradea-Mare, in un’intervista rilasciata
all’agenzia Apic a margine della recente assemblea generale del Ccee a Zagabria, in
cui ha parlato anche delle espulsioni dei Rom dalla Francia. Secondo l’ultimo censimento
del 2001 sarebbero 700mila i gitani in Romania, ma in realtà – afferma mons. Bercea
- sono molti di più, forse addirittura 2,5 milioni. La maggioranza sono probabilmente
ortodossi, ma - ha precisato il presule - non esistono dati certi neanche sulla loro
appartenenza religiosa. La Chiesa greco-cattolica segue con sollecitudine questa comunità
e non da oggi. “Già ai tempi di mons. Ioan Suciu – dice mons. Bercea – la Chiesa si
occupava di loro. Alla fine degli anni Trenta il vescovo (morto nelle carceri comuniste
nel 1953) aveva avviato un programma di catechesi per i gitani e celebrava Messe per
loro. Dopo l’epoca comunista abbiamo continuato questa attività pastorale. A Blaj,
ad esempio, ci sono cinque o sei sacerdoti di origine gitana che lavorano con i Rom”.
(L.Z.)