La coscienza specchio della verità: la Chiesa celebra oggi il Beato John Henry
Newman
La Chiesa celebra oggi per la prima volta la Festa del Beato John Henry Newman, elevato
all’onore degli altari da Benedetto XVI lo scorso 19 settembre a Birmingham. Nel suo
storico viaggio nel Regno Unito, il Papa ha più volte sottolineato l’attualità del
pensiero del grande pastore e teologo inglese del XIX secolo. In particolare, il Pontefice
ha messo l’accento sul binomio coscienza-verità nell’opera e nella vita di Newman.
Proprio su questo aspetto si sofferma padre Herman Geissler, direttore del
“Centro internazionale degli amici di Newman”, nell’intervista di Alessandro Gisotti:
R. – A differenza
di tanti nostri contemporanei, Newman intende con coscienza non la mera opinione personale,
e ancora di meno l’arbitrio. La coscienza è per lui - ed è un’espressione famosa –
“il vicario originario di Cristo”. La coscienza, per Newman, è quel santuario in cui
ogni uomo può sentire l’eco della voce di Dio, e questa è una voce che lo chiama,
lo corregge, lo conduce; una voce che sotto l’influsso dello Spirito, apre il suo
cuore ad accogliere la Parola di Dio: la Verità in persona. Questa verità, da parte
sua, illumina poi la coscienza perché sia una coscienza retta, una coscienza formata
e perché l’uomo possa trovare la pace vera e duratura. Newman ci mostra, così, in
sintesi, che la coscienza – di fondamentale importanza per l’uomo moderno – non sia
in contrasto con la verità; al contrario: nella coscienza, Dio tocca ciascuno di noi
in modo personale…
D. – Il Papa, parlando ai giovani nella Veglia ad
Hyde Park, li ha invitati ad essere come Newman: appassionati della verità anche se
questo può avere un costo molto alto…
R. – Vorrei ricordare che Newman
ha sempre denunciato il cosiddetto “liberalismo religioso”. Una simile concezione
della religione è errata; anzi, secondo Newman, è il nemico più grande dell’uomo.
Infatti, se non esiste una verità su Dio, su me stesso, sul mondo, sul bene e sul
male, manca ogni punto di riferimento per l’uomo. Tutto ciò dimostra che il liberalismo
religioso o, come diciamo oggi, il relativismo, distrugge l’uomo e ci fa comprendere,
tutto questo, nuovamente, che la verità è un gran bene, da cercare con umiltà, da
vivere con coerenza e da annunciare e da difendere con forza, seguendo l’esempio luminoso
del Beato John Henry Newman, anche se questo può avere un costo alto. Ma ricordiamo:
tutti i discepoli del Signore partecipano non solo alle gioie del loro Maestro, ma
anche alle sue sofferenze.
D. – Alla Messa di Beatificazione a Birmingham
il Papa ha fatto suo l’appello di Newman per un laicato non arrogante, preparato;
un laicato che sa in cosa credere. Ecco, sul ruolo dei laici della Chiesa il nuovo
Beato fu davvero profetico…
R. – E’ verissimo! Newman si è sempre impegnato,
da anglicano e poi anche da cattolico, per una buona formazione dei laici. Senza mettere
in discussione il compito dei pastori, ha evidenziato il ruolo specifico che hanno
i fedeli laici nel Corpo della Chiesa. Essi, in quanto battezzati e cresimati, fanno
parte a pieno titolo dell’organismo della Chiesa e svolgono una missione importante
e insostituibile. Newman ha sottolineato che tutti i membri della Chiesa, e in modo
particolare anche i laici, sono chiamati ad essere testimoni. Newman ci invita tutti
ad essere testimoni autentici e gioiosi della verità che ci libera e ci salva.