“Il mondo si può cambiare”: il 16 ottobre l'incontro mondiale del Sermig "Giovani
della Pace"
Dopo l’Abruzzo, tornerà a sventolare a Torino la bandiera della pace del Sermig -
Servizio Missionario Giovanile - fondato nel 1964 dall’ex bancario Ernesto Olivero,
responsabile oggi della “Fraternità della Speranza”, comunità che attira giovani,
sposi, famiglie, sacerdoti e religiosi accomunati dall’impegno per i poveri e nella
formazione. All’Arsenale della Pace, ex fabbrica di armi convertita in luogo di accoglienza
degli ultimi, in “università del dialogo” tra ebrei, cristiani e musulmani, nel cuore
vivo e multirazziale della città – in piazza Borgo Dora – si lavora, infatti, al terzo
appuntamento mondiale dei Giovani della Pace, fissato per il 16 ottobre. “Il mondo
si può cambiare” è il titolo dell’evento rivolto ai giovani intenzionati ad abbandonare
paura, sfiducia, degrado morale per lasciare posto alla speranza, ai sogni, all’etica.
Una “proposta per un nuovo stile di vita”, recita lo slogan sul sito del Sermig realizzato
per informare sull’incontro mondiale (www.giovanipace.org). «Il racconto che il mondo
si può cambiare è la buona notizia che la nostra credibilità ci ha messo la faccia,
è raccontare con la nostra vita la bella notizia del nostro crederci a quanti sono
stanchi e oppressi», ha scritto Ernesto Olivero in un messaggio indirizzato ai tremila
giovani che si sono riuniti questa estate a Collemaggio, in Abruzzo, in vista dell’appuntamento
mondiale nel capoluogo piemontese. Intanto, l’attività del Sermig procede anche su
altri fronti: inizieranno dal 26 ottobre gli incontri internazionali presso “l’Università
del Dialogo” nell’Arsenale della Pace. Il primo ospite sarà l’arcivescovo latino di
Baghdad, mons. Jean Benjamin Sleiman, invitato a parlare sul tema “La fede ha i suoi
diritti. L’esperienza dei cristiani in Iraq”. (A cura di Giovanna Bove)