Sri Lanka: nuovo appello dei vescovi per il rilascio di Sarath Fonseka
“Si liberi Sarath Fonseka, quale riconoscimento del suo importante servizio per la
nazione svolto anche a rischio della propria vita”. La Conferenza episcopale dello
Sri Lanka (Cbcsl) ha diffuso un nuovo pressante appello al governo per la liberazione
dell’ex capo delle Forze Armate arrestato per presunti abusi d’ufficio. La nota -
ripresa dalle agenzie Asianews e Ucan - ricorda il servizio reso al Paese come militare
e come capo della forze armate, nel periodo difficile della guerra civile. L’ex militare
ha iniziato ad essere accusato di gravi reati dopo che lo scorso gennaio si era presentato
alle elezioni presidenziali come rivale del presidente uscente Rajapaksa. Il suo partito
Alleanza Democratica Nazionale ha sempre parlato di processi ingiusti e di una persecuzione
contro il leader dell’opposizione al governo. I vescovi hanno anche espresso profonda
preoccupazione con riguardo alla persona di Fonseka e alle circostanze che hanno portato
alla sua carcerazione. Posizione analoga è stata espressa dai leader buddisti del
Paese. Il venerabile Maduluwawe Sobitha Thero ha richiesto a Rajapaksa di liberare
il generale Fonseka. Il venerbabile, in una conferenza tenuta al National Bhikku Front
a Colombo il 5 ottobre, ha ricordato che “Sarath Fonseka è un comandante senza paura,
un eroe. Una persona che non ha mai fatto cose cattive non dovrebbe mai chiedere il
perdono”. “Noi sappiamo che anche se egli morisse in prigione, mangiando in un piatto
di latta, non dovrà mai chiedere perdono. Anche noi non dovremmo chiedere perdono
in simili circostanze”. Thero ha anche chiesto di mettere in prigione, piuttosto,
lui e centinaia di bhikku (fedeli buddisti che hanno rinunciato alle cose del mondo
e hanno scelto una vita contemplativa). Nel Paese cresce la protesta per la detenzione
di Fonseka. Richieste di liberazione sono state avanzate, tra l’altro, da parlamentari,
sindacati, media, organizzazioni sociali e per la tutela dei diritti. Per oggi è
stata indetta una marcia di protesta, organizzata dal Jathika Sevaka Sangamaya, gruppo
affiliato al Partito United National. (L.Z.)