Pakistan: falsa ong sfrutta le sofferenze dei cristiani
False Ong raccolgono fondi, sfruttando le sofferenze dei profughi cristiani e diffondendo
false informazioni: è quanto l’Agenzia Fides apprende da fonti cattoliche nella società
civile pakistana, che segnalano con preoccupazione un caso di “autentico sciacallaggio
sulle sofferenza dei cristiani”. L’Organizzazione non governativa “Protect Foundation
Pakistan”, con sede a Lahore, da oltre un mese diffondeva appelli e materiale fotografico
millantando assistenza ai profughi cristiani vittime delle alluvioni. “I cristiani
sono malmenati, sono lasciati morire senza aiuti. Siamo i soli ad assisterli. Aiutateci
a fornire loro assistenza medica e solidarietà”, recitavano i loro appelli. Tutti
basati su false informazioni, che intendevano solo approfittare del momento per accaparrarsi
fondi. In poco più di un mese, Nadeem Inayat, presidente, e Basharat Masih, vice presidente
della Ong, hanno visto arrivare sul loro conto corrente bancario oltre 25mila dollari
da donatori esteri in Europa e America, ingannati dalla propaganda. Ma l’opera dei
due faccendieri non è sfuggita ad alcune Ong locali, realmente operanti sul campo,
che hanno segnalato il caso alle autorità. La polizia ha avviato una indagine, il
traffico è stato scoperto e bloccato, i due sono stati arrestati e “Protect Foundation
Pakistan” è stata dichiarata illegale e bandita dal paese.“La solidarietà continua
a essere fondamentale per la nazione. Ma occorre sempre affidarsi a Ong e istituzioni
di acclarata credibilità, trasparenza ed esperienza. Vi sono alcuni opportunisti che
si insinuano nel nostro mondo”, commenta a Fides Peter Jacob, segretario esecutivo
della Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale. “La nostra Commissione
sta aiutando 1.800 famiglie in diverse province, offrendo medicine e aiuti umanitari.
Fra le istituzioni più note e credibili vi sono la Caritas, legata al Chiesa cattolica
del Pakistan, e l’Ong Church World Service, riferimento per il mondo cristiano protestante”,
consiglia Jacob.Un allarme viene anche da false notizie circolanti a proposito delle
persecuzioni sui cristiani in Pakistan. Esistono infatti agenzie di informazione,
con sede negli Stati Uniti, parte della galassia protestante-evangelica, alla continua
ricerca di casi di violenza anticristiana. Tali agenzie incoraggiano e assoldano in
Pakistan “reporter freelance”, determinati a cercare queste storie, a volte gonfiandole
o inventandole di sana pianta. “Così accade che le notizie sulle persecuzioni vengono
distorte. Questo nuoce prima di tutto agli stessi cristiani in Pakistan”, nota Jacob.
E’ recente il caso di una famiglia cristiana di Haripur (a nord di Islamabad) che,
secondo rapporti circolanti, sarebbe stata sterminata da estremisti islamici perché
il capofamiglia, Edwin Paul, era una avvocato che difendeva i cristiani accusati di
blasfemia. Fonti locali di Fides raccontano, invece, che l’intera famiglia è rimasta
vittima di un tragico incidente d’auto. Anche rapporti su recenti attacchi anticristiani
nella città di Gujrat (a nord di Lahore), notano fonti di Fides, si sono rivelati
inattendibili, ricopiati da episodi avvenuti oltre un anno fa.