Il cardinale Tauran: un Sinodo per incoraggiare i cristiani a restare nella Terra
della Rivelazione
Parteciperà al Sinodo per il Medio Oriente anche il cardinale Jean-Louis Tauran,
Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Hélène Destombes
lo ha intervistato:
R. – Cette
assemblée spéciale du Synode a pour but … Questa assemblea speciale del
Sinodo ha lo scopo di incoraggiare i cristiani perché restino in queste terre, perché
sarebbe drammatico che questa regione, che è la Terra della Rivelazione, rimanesse
spopolata dei discendenti della prima comunità cristiana di Gerusalemme! Ho sempre
detto che è necessario che i cristiani del Medio Oriente comprendano che sono stati
“piantati” da Dio in questa regione del mondo affinché qui potessero fiorire. E’ un’immagine
veramente bella, ma la realtà è molto più difficile. Per questo, devono sentire la
solidarietà della Chiesa universale, ed è questo che il Sinodo vuole esprimere con
la presenza del Papa e dei suoi collaboratori … E poi, bisogna guardare all’avvenire.
E per fare questo, bisogna passare dalla paura dell’altro alla paura “per” l’altro,
bisogna passare dalla diffidenza al benvolere in modo che gli interessi legittimi
dell’altro diventino i nostri interessi legittimi. Non è sufficiente la tolleranza:
deve prevalere la carità, l’amicizia. Perché se facciamo parte della famiglia umana,
in una famiglia non ci si limita a “tollerare” un fratello o una sorella: li si ama!
D.
– E mentre in queste ultime settimane si moltiplicano le minacce di attacchi terroristici
in Europa, questo messaggio di pace, questo messaggio di ascolto dell’altro diventa
ancora più importante…
R. – Je dirais que oui, parce que comment peut-on
envisager l’avenir si tous les … Direi proprio di sì! Infatti, come si può
pensare di guardare al futuro se tutti i problemi sono risolti con la forza delle
armi? Non è degno dell’Uomo! Noi abbiamo – come ripeto spesso – un arsenale giuridico
di Convenzioni che consente di risolvere qualsiasi problema, senza colpo ferire. E’
sufficiente applicare i testi che sono stati firmati. Spero, dunque, che il Sinodo
possa incoraggiare questa lettura delle cose, in modo che qualsiasi atto possa avere
un supporto giuridico che è patrimonio comune, ce l’hanno tutti i Paesi del mondo,
a parte qualche rara eccezione. Questo Sinodo dovrà risvegliare la fiducia in Dio
e nell’uomo.
D. – Il conflitto israelo-palestinese cristallizza tutte
le tensioni. Cosa dirà il Sinodo su questo tema?
R. – Je crois qu’un
des pièges de ce Synode ce serait de s’attarder sur l’analyse … Credo che
una trappola di questo Sinodo potrebbe essere quella di attardarsi sull’analisi della
situazione socio-politica, perché lo scopo di questa assemblea è – come è stato specificato
– pastorale. Non risolveremo certo i problemi del Medio Oriente, non faremo un’analisi
socio-politica, perché non è questo il nostro scopo. Ovviamente, la mancata risoluzione
della crisi israelo-palestinese influisce molto sui lavori del Sinodo, come influisce
molto sulla vita quotidiana della gente in quella regione. Ma credo che sia importante
che gli uni e gli altri comprendano che se si continua così, con questa specie di
guerra di logoramento, alla fine perderanno tutti! Giovanni Paolo II diceva sempre:
“La guerra è una sconfitta per l’umanità”, di qualunque guerra si tratti, perché è
la sintesi di tutti i mali!. Per questo i credenti, che predicano la fratellanza –
e non mi riferisco soltanto ai cristiani – hanno una responsabilità particolare, perché
non si può essere gli uni senza gli altri, e ancor meno gli uni contro gli altri.
Dico spesso ai miei interlocutori: “Io ho 67 anni. Prendete un palestinese o un israeliano
della mia età, che potrebbero morire domani: non avranno mai conosciuto un giorno
di pace!”. E questa è una considerazione tragica, perché è la negazione stessa di
uno dei diritti fondamentali della persona umana: vivere in pace sulla terra.
D.
– Le Chiese d’Oriente hanno ciascuna la propria particolarità: quale sarà il loro
futuro?
R. – L’Eglise est l’avenir! Les communautés, elles passent … La
Chiesa è futuro! Le comunità attraversano alti e bassi, ma credo che sia in atto un
rinnovamento. Quello che mi ha colpito nei Lineamenta del Sinodo è che i fedeli chiedono
ai loro preti ed ai loro vescovi di essere per loro un modello, dei padri, e credo
che questo sia sintomatico della fiducia e della grande stima che hanno nei riguardi
dei loro pastori.
D. – E’ il messaggio che Benedetto XVI ha lanciato
a più riprese …
R. – Voilà … oui! La cohérence chrétienne dans le monde
non chrétien … Certamente! E’ la coerenza cristiana nel mondo non cristiano:
noi dobbiamo essere fonti di luce, una luce che risplende nelle tenebre. Come diceva
San Pietro: nelle tenebre, noi siamo la luce.