Visita apostolica in Irlanda: incontri preparatori a Roma
Si sono conclusi ieri a Roma gli incontri preparatori per la visita apostolica in
Irlanda, decisa in seguito allo scandalo degli abusi sui minori da parte di esponenti
del clero. Martedì scorso, il prefetto e il segretario della Congregazione per i Vescovi
e rappresentanti della Santa Sede hanno incontrato i visitatori apostolici nominati
dal Papa per la loro missione nelle quattro arcidiocesi irlandesi: il cardinale Cormac
Murphy-O'Connor, arcivescovo emerito di Westminster; il cardinale Seán P. O'Malley,
arcivescovo di Boston; mons. Thomas C. Collins, arcivescovo di Toronto; mons. Terrence
T. Prendergast, arcivescovo di Ottawa. “Memori del tragico abuso di minori verificatosi
in Irlanda – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana – i partecipanti hanno
discusso gli aspetti particolari di questa importante visita. Pastorale nella sua
natura, la visita – si afferma – intende aiutare la Chiesa locale nel suo cammino
di rinnovamento ed essere un segno del desiderio del Santo Padre, come Successore
di Pietro, di offrire la sua pastorale sollecitudine per la Chiesa in Irlanda. I visitatori
presteranno particolare attenzione alle vittime degli abusi e alle loro famiglie,
ma incontreranno e ascolteranno anche altre persone, come autorità ecclesiastiche,
fedeli laici e quanti sono coinvolti nella cruciale opera di salvaguardia dei bambini”.
Ieri,
il cardinale Seán B. Brady, arcivescovo di Armagh, mons. Diarmuid Martin, arcivescovo
di Dublino, mons. Dermot Clifford, arcivescovo di Cashel e Emly, e mons. Michael Neary,
arcivescovo di Tuam, hanno celebrato la Santa Messa dello Spirito Santo con i visitatori
e i superiori della Congregazione per i Vescovi e della Segreteria di Stato. Il successivo
incontro, segnato da "calore fraterno e collaborazione reciproca", ha riassunto le
discussioni del giorno precedente, concentrandosi sulla organizzazione della visita
apostolica e sulle arcidiocesi coinvolte. “Tutti i partecipanti – conclude il comunicato
- sperano che questo impegno significativo possa essere uno strumento di purificazione
e di guarigione per la Chiesa in Irlanda e aiuti a contribuire a ripristinare la fiducia
e la speranza dei fedeli” in questo Paese.