Presentato il Convegno per i 20 anni del Codice di Diritto Canonico Orientale
20 anni fa la promulgazione del Codice di Diritto Canonico Orientale. A segnare l’anniversario
si aprirà domani a Roma un Convegno di studio, organizzato dal Pontificio Consiglio
per i Testi Legislativi, in collaborazione con la Congregazione per le Chiese Orientali,
il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e il Pontificio
Istituto Orientale. Stamane la presentazione dell’evento nella Sala Stampa vaticana,
presenti i rappresentanti dei dicasteri promotori. Il servizio di Roberta Gisotti.
Un appuntamento
importante non solo celebrativo del passato ma proiettato nel futuro, che giunge alla
vigilia del Sinodo per il Medio Oriente, previsto dal 10 al 24 ottobre. Ad illustrare
gli obiettivi del Convegno è stato mons. Francesco Coccopalmerio,
presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, manifestando soddisfazione
per l’interesse suscitato dall’iniziativa:
“…soddisfazione sia per la
riuscita collaborazione fra tre dicasteri vaticani ed un Pontificio Istituto che rende
di fatto questo Convegno una manifestazione a carattere interdicasteriale, sia per
la numerosa presenza qualificata di studiosi, cultori ed operatori del diritto canonico,
professori e studenti per un totale di oltre 400 iscritti, tra i quali esponenti del
mondo ortodosso e di altre Chiese e confessioni cristiane".
Ma a chi
è rivolto il Codice di Diritto Canonico Orientale? Lo ha ricordato mons.
Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, segretario del medesimo dicastero.
E’ la norma comune – ha spiegato - alle 23 Chiese sui iuris della Chiesa cattolica,
cosi chiamate perché ciascuna gode di una propria autonomia organizzativa e disciplinare,
con un proprio capo sottoposto al Papa e la possibilità di emanare un diritto proprio
sulla base del Codice comune. Chiese raggruppate attorno alle cinque grandi tradizioni
orientali: alessandrina, antiochena, armena, caldea e bizantina. Ma solo poche per
motivi vari, tra cui l’instabilità sociale di alcune regioni orientali, hanno sviluppato
in questi 20 anni un diritto proprio, o solo norme provvisorie e parziali. Da qui
l’obiettivo a partire da questo Convegno di stimolare tale diritto particolare. Altro
versante d’impegno, sarà l’aspetto ecumenico, come ha sottolineato mons. Arrieta:
“È
con l’aiuto di questi strumenti giuridici e di queste tradizioni disciplinari che
la Chiesa cerca di capire meglio le tradizioni e la disciplina delle Chiese non ancora
in piena comunione, ricercando così nella tradizione cattolica di Oriente strumenti
che siano validi per una piena unità”.
Il Convegno in due giorni, domani
e sabato mattina, si chiuderà con l’udienza ai partecipanti di Benedetto XVI.