Memoria della Beata Vergine del Rosario. Il Papa: riscoprire questa preghiera "semplice
ma efficace"
La Chiesa – come ha ricordato ieri il Papa all’udienza generale - celebra oggi la
memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Una ricorrenza istituita da San Pio
V per commemorare la vittoria riportata dalle nazioni cristiane nel 1571 a Lepanto
contro la flotta islamica. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa,
ieri, ha invitato a riscoprire “il valore della preghiera del Rosario come via per
un incontro personale con Cristo”. Il Rosario nasce nel 1200 con San Domenico di Guzmán:
devotissimo della Madre di Dio, il fondatore dell’Ordine dei Predicatori, per aiutare
i poveri a vivere la fede, insegna a meditare sui misteri dell’Incarnazione recitando
l’Ave Maria. Una preghiera per tutti, “semplice ma efficace” ha affermato Benedetto
XVI:
“Il Rosario è preghiera contemplativa accessibile a tutti: grandi
e piccoli, laici e chierici, colti e poco istruiti. E’ vincolo spirituale con Maria
per rimanere uniti a Gesù, per conformarsi a Lui, assimilarne i sentimenti e comportarsi
come Lui si è comportato. Il Rosario è ‘arma’ spirituale nella lotta contro il male,
contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo”.
(Omelia della Messa a Pompei, 19 ottobre 2008)
Benedetto XVI ha
esortato in particolare i giovani a fare del Rosario una “preghiera
d'ogni giorno” in un “fiducioso abbandono nelle mani di Dio”:
“Il
Rosario, quando è pregato in modo autentico, non meccanico e superficiale ma profondo,
reca infatti pace e riconciliazione. Contiene in sé la potenza risanatrice del Nome
santissimo di Gesù, invocato con fede e con amore al centro di ogni Ave Maria”. (Riflessione
a conclusione del Rosario a Santa Maria Maggiore, 3 maggio 2008)
Il
Papa invita ad affidarsi alla Beata Vergine del Rosario nello spirito del Magnificat
che ci spiega perché Maria sia Beata:
"E' Beata perché ha creduto:
per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito il Verbo incarnato.
La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti
provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade”. (Riflessione
a conclusione del Rosario in Piazza San Pietro, 31 maggio 2008)