La Santa Sede alla Fao: combattere la miseria materiale e spirituale dell'uomo
Un invito a inquadrare la questione della lotta alla fame nel mondo in una prospettiva
etica, che coinvolga la persona nella sua interezza, in modo da combattere la miseria
in tutte le sue forme: materiali e spirituali. Sono stati questi gli argomenti principali
dell’intervento dell’osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, mons.
Renato Volante, alla 30.ma Conferenza regionale dell’organismo per l’Asia e il Pacifico,
che si è conclusa nei giorni scorsi in Corea. La lotta alla fame e alla povertà è
un tema particolarmente sentito in quest’area, dove, ha ricordato il presule, si concentra
oltre metà della popolazione mondiale. La Santa Sede, all’indomani della chiusura
del Vertice sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio, ha ribadito la priorità dell’argomento,
mettendo in guardia dal pericolo che si accetti una situazione di divario crescente
nello sviluppo dei vari Paesi ed evidenziando, contemporaneamente, le iniziative che
si stanno realizzando a livello internazionale. La sicurezza alimentare, dunque, deve
essere un obiettivo concreto, anche se difficile da raggiungere: entro il 2015, è
stato ribadito, dovrà essere dimezzato il numero degli affamati nel mondo. Fra gli
strumenti più idonei che si hanno a disposizione, il rappresentante vaticano ha sottolineato
lo sviluppo delle aree rurali attraverso l’incremento della produzione agricola: ciò
permetterà di far fronte alla carenza di cibo, di ridistribuire le risorse alimentari
e, al tempo stesso, di salvaguardare l’ambiente. Per raggiungere questo obiettivo,
la strada da seguire consiste nel coniugare le conoscenze e gli usi tradizionali delle
società con il progresso scientifico e tecnologico e riconoscere la centralità della
persona nei processi decisionali, troppo spesso guidati da sole considerazioni tecniche.
A questo proposito, infine, mons. Volante ha ricordato le parole di Benedetto XVI
al Vertice mondiale sulla Sicurezza alimentare del novembre 2009: “Per combattere
e vincere la fame è essenziale cominciare a ridefinire i concetti e i principi sin
qui applicati nelle relazioni internazionali – aveva detto il Papa – solo in nome
della comune appartenenza alla famiglia umana universale si può richiedere a ogni
popolo e quindi a ogni Paese di essere solidale”. (A cura di Roberta Barbi)