Domenica 10
ottobre 2010: Da monumento funerario ad avamposto fortificato, da oscuro e
terribile carcere a splendida dimora rinascimentale, a vedere per credere parleremo
di un luogo, di un posto che nelle possenti mura, nelle fastose sale affrescate, nei
solenni spazi, incarna le vicende di Roma e dei papi, dove la Storia della Città Eterna
e della Chiesa si intrecciano, e dove passato e presente appaiono indissolubilmente
legati. Quest'oggi parliamo di Castel Sant'angelo. Quasi duemila anni di storia
si specchiano nella massiccia mole, mutamenti, rivolgimenti, miserie e glorie dell'antica
Urbe si riflettono nelle pigre acque del tevere. Quello che noi oggi chiamiamo castel
sant’angelo, una volta, tanto tempo fa, alla sua nascita, intorno al 123 dopo cristo,
era in realtà un sepolcro voluto dall’imperatore Adriano per se e per la sua
famiglia, letterato e poeta di grande sensibilità, ma anche geniale architetto adriano
fece edificare la sua tomba sulla riva destra del fiume in una zona non lontano dalla
tomba dell’apostolo Pietro, dove poi Costantino nel 330 avrebbe costruito
la basilica. Il sepolcro di Adriano poi nel 403 d.c. inizia una seconda vita
nelle vesti di unica e vera roccaforte romana, un baluardo avanzato oltre il fiume
a protezione della città, tanto potente da resistere agli assalti dei visigoti, degli
ostrogoti, ma anche una fortezza contesa nei secoli che verranno da numerose famiglie
romane proprio per la sua posizione strategica, tanto da essere temuta dagli stessi
romani. Il tutto nella ricca e variegata ricostruzione di Alessandra Petitta.