2010-10-06 08:26:21

La Custodia di Terra Santa consegna 68 appartamenti a famiglie cristiane di Betfage


La Custodia di Terra Santa ha consegnato la scorsa settimana 68 appartamenti a Betfage ad altrettante famiglie cristiane latine di Gerusalemme. A darne notizia è il sito www.custodia.org. “Abbiamo cercato di essere giusti nella distribuzione – ha detto il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa – ma sappiamo che qualcuno ne rimarrà scontento. Questo progetto immobiliare non è né il primo né l’ultimo della Custodia. E continuiamo altresì a restaurare le case della Città Vecchia”. “Queste case sono il frutto della generosità dei cristiani del mondo – ha spiegato padre Ibrahim Faltas, nuovo economo della Custodia – è costato diversi milioni di dollari, ed è cominciato più di 20 anni fa”. Ci sono voluti infatti oltre 15 anni per ottenere dalle autorità israeliane il permesso di costruire. Poco dopo l’inizio, i lavori sono stati interrotti dalla seconda Intifada, poi, quando gli appartamenti erano quasi ultimati, una controversia tecnica con la municipalità di Gerusalemme ha bloccato l’approvvigionamento d’acqua e l’allacciamento con la compagnia elettrica, cosa che è costata tre anni di pratiche amministrative. Le abitazioni consegnate sono raggruppate in immobili di tre piani, hanno dalle 3 alle 6 stanze e accoglieranno coppie di ogni età ma anche anziani. “Si tratta di una delle nostre missioni più difficili da spiegare ai Paesi occidentali – ha affermato padre Pizzaballa – la Chiesa in Terra Santa ha anche un ruolo sociale e pone un’attenzione particolare ai più poveri. Al punto che costruire degli immobili o procurare degli alloggi ai cristiani locali è un’attività normale per la Chiesa di Terra Santa, e per la Custodia in particolare. Un’opera – ha aggiunto il custode di Terra Santa – che perseguiamo da 400 anni. È davvero importante, per coloro che non hanno i mezzi per poter acquistare un alloggio da soli. La terra qui, e soprattutto a Gerusalemme, ha un valore anche politico, che ne fa aumentare il prezzo, e i cristiani oggi non possono più reggere il peso di quest’inflazione”. “C’è carenza di alloggi a Gerusalemme, per lo meno a prezzi accessibili. La maggior parte degli alloggi di questo tipo parte da 1000 dollari di affitto, mentre qui la cifra richiesta sarà più che moderata – chiarisce padre Ibrahim – non dimentichiamo però coloro che non abbiamo potuto accontentare questa volta …ma abbiamo altri progetti”. (T.C.)







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