La Custodia di Terra Santa consegna 68 appartamenti a famiglie cristiane di Betfage
La Custodia di Terra Santa ha consegnato la scorsa settimana 68 appartamenti a Betfage
ad altrettante famiglie cristiane latine di Gerusalemme. A darne notizia è il sito
www.custodia.org. “Abbiamo cercato di essere giusti nella distribuzione – ha detto
il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa – ma sappiamo che qualcuno
ne rimarrà scontento. Questo progetto immobiliare non è né il primo né l’ultimo della
Custodia. E continuiamo altresì a restaurare le case della Città Vecchia”. “Queste
case sono il frutto della generosità dei cristiani del mondo – ha spiegato padre Ibrahim
Faltas, nuovo economo della Custodia – è costato diversi milioni di dollari, ed è
cominciato più di 20 anni fa”. Ci sono voluti infatti oltre 15 anni per ottenere dalle
autorità israeliane il permesso di costruire. Poco dopo l’inizio, i lavori sono stati
interrotti dalla seconda Intifada, poi, quando gli appartamenti erano quasi ultimati,
una controversia tecnica con la municipalità di Gerusalemme ha bloccato l’approvvigionamento
d’acqua e l’allacciamento con la compagnia elettrica, cosa che è costata tre anni
di pratiche amministrative. Le abitazioni consegnate sono raggruppate in immobili
di tre piani, hanno dalle 3 alle 6 stanze e accoglieranno coppie di ogni età ma anche
anziani. “Si tratta di una delle nostre missioni più difficili da spiegare ai Paesi
occidentali – ha affermato padre Pizzaballa – la Chiesa in Terra Santa ha anche un
ruolo sociale e pone un’attenzione particolare ai più poveri. Al punto che costruire
degli immobili o procurare degli alloggi ai cristiani locali è un’attività normale
per la Chiesa di Terra Santa, e per la Custodia in particolare. Un’opera – ha aggiunto
il custode di Terra Santa – che perseguiamo da 400 anni. È davvero importante, per
coloro che non hanno i mezzi per poter acquistare un alloggio da soli. La terra qui,
e soprattutto a Gerusalemme, ha un valore anche politico, che ne fa aumentare il prezzo,
e i cristiani oggi non possono più reggere il peso di quest’inflazione”. “C’è carenza
di alloggi a Gerusalemme, per lo meno a prezzi accessibili. La maggior parte degli
alloggi di questo tipo parte da 1000 dollari di affitto, mentre qui la cifra richiesta
sarà più che moderata – chiarisce padre Ibrahim – non dimentichiamo però coloro che
non abbiamo potuto accontentare questa volta …ma abbiamo altri progetti”. (T.C.)