2010-10-03 11:54:11

Eccezionale trapianto all'ospedale Bambino Gesù: un cuore artificiale a un quindicenne


E’ avvenuto per la prima volta al mondo all’ospedale Bambino Gesù di Roma il trapianto di cuore artificiale permanente su un ragazzo di 15 anni. L’intervento, durato 10 ore è stato effettuato giovedì scorso con successo dall’equipe del Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica. Secondo il direttore del reparto, Giacomo Pongiglione, “si tratta di un importante traguardo della scienza medica che apre nuove prospettive di speranza e di vita per tutti quei pazienti per i quali resta essenziale la scelta del trapianto”. Apprezzamento e soddisfazione sono stati espressi dal ministro della Salute Fazio. Cecilia Seppia ha intervistato il prof. Antonio Amodeo a capo dell’equipe medica che ha eseguito l’intervento.RealAudioMP3

R. – In un’era dove le donazioni di organi sono sempre inferiori, è necessario affidarsi alle nuove tecnologie. Queste nuove tecnologie permettono di avere a disposizione macchine che sono sostitutive del cuore. Quella che abbiamo inserito è una macchina che sostituisce una parte del cuore, un cuore molto affaticato di un bambino di 15 anni. Speriamo che permetta una qualità di vita e un’aspettativa di vita buona per questo bambino.

D. – Professore, un intervento unico soprattutto per il tipo di tecnologia impiegata, come diceva lei: in cosa consiste?

R. – Si tratta, praticamente, di una turbina che viene inserita all’interno del ventricolo sinistro; la turbina aspira il sangue dal cuore e lo immette nell’aorta. La novità assoluta è che questa turbina è stata inserita per la prima volta in un bambino di 15 anni e l’alimentazione di questa turbina avviene tramite un jack posizionato nel cranio: questo per ridurre al minimo i rischi di infezione. Questo, ovviamente, è il primo passo di un progetto che parte molto da lontano e nel quale noi siamo coinvolti per lo sviluppo di cuori miniaturizzati. Questo è il cuore più grande che esiste, ma noi siamo ormai nella fase sperimentale avanzata di cuori ancora più piccoli, ultra-miniaturizzati, per permettere di posizionarli in bambini molto piccoli: dai neonati fino a bambini di età anche maggiore.

D. – Possiamo spiegare perché questo tipo di trapianto viene definito “trapianto permanente di cuore artificiale”?

R. – “Permanente” perché locato all’interno del torace. Il bambino non avrebbe potuto eseguire un trapianto cardiaco convenzionale per una malattia oltre a quella cardiaca. Aveva, quindi, un’aspettativa di vita molto breve. Il cuore, nello specifico di questo bambino, è un cuore che resterà a vita.







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