Elezioni in Brasile, si sceglie il dopo-Lula. I vescovi: favorire chi difende la vita
Vigilia elettorale in Brasile: 134 milioni di elettori sono chiamati a scegliere i
deputati, i governatori dei 26 Stati e soprattutto il successore del presidente Lula,
che, dopo due mandati consecutivi, non può partecipare alla tornata. Forte di un gradimento
dell’85 per cento, il capo dello Stato sostiene l’elezione della candidata del suo
Partito dei lavoratori, Dilma Roussèff, data per certa dagli ultimi sondaggi. Sull’appuntamento,
Eugenio Bonanata ha raccolto la riflessione di mons. Bruno Pedron, vescovo
di Ji-Paranà, in questi giorni in Vaticano per la visita ad Limina di un gruppo
di presuli brasiliani:
R. - Noi
vescovi siamo molto preoccupati, perché le persone che andranno a essere elette molte
volte non la pensano come noi, alla luce del Vangelo, alla luce dei veri principi
e valori cristiani che noi cerchiamo di mettere da molto tempo nella società.
D.
- Quali sono le sfide principali per il Paese?
R. - Il Paese sta vivendo
un momento di corruzione: c’è una mancanza di sicurezza, mancanza piani governativi
in tema di salute. La gente non ci crede neanche più nella politica: sento che alcuni
– soprattutto il popolo – hanno paura di perdere i benefici che ricevono, mentre altri
– i ceti più abbienti – la paura che si instauri un governo dittatoriale.
D.
- Voi avete dato indicazioni sul voto?
R. - Noi siamo stati ben chiari:
abbiamo orientato i nostri fedeli perchè votino i candidati che promuovono i principi
morali giusti. La mia diocesi di Ji-Paraná, per esempio, si è unita alla Conferenza
episcopale del Brasile in una grande promozione che si basa sull’affermazione: il
tuo voto vale una vita. Allora, per difendere la vita, dobbiamo sapere che le persone
a cui diamo la nostra preferenza devono difendere la vita in tutti i modi e in tutte
le situazioni. Questo è molto importante per la Chiesa e per lo sviluppo del popolo
brasiliano. Perché se noi difendiamo, per esempio, l’aborto, le unioni omosessuali,
cose che non sono proprie dell'annuncio del Vangelo, come possiamo dire alla nostra
gente che siamo corretti? Noi dobbiamo orientare la nostra gente, perché si votino
persone che guardino alla vita. E pare che molti politici si siano anche preoccupati
perché la Chiesa ha una certa forza in Brasile.