Ottobre, mese dedicato a Maria. Il Papa: come Lei siamo sempre disponibili a fare
la volontà di Dio
Con l’inizio del mese di ottobre per la Chiesa comincia un periodo di intensa preghiera.
Come ha ricordato il Papa nell’udienza di mercoledì scorso, il mese è dedicato a Maria,
da qui il suo invito a mettersi “alla scuola della Vergine di Nazaret” per imparare
“da Lei ad essere sempre disponibili a compiere la volontà di Dio”. Detto anche mese
del Rosario, ottobre richiama inoltre alle missioni. Al microfono di Tiziana Campisi,
padre Alberto Valentini, mariologo monfortano, ce ne ricorda il perché:
R. – Ci sono
spiegazioni diverse. Una prima, per me meno solida, dice che accanto al mese di maggio
– mese dei fiori – nell’Ottocento si volle aggiungere un mese dedicato al raccolto,
ma anche a Maria. Un’altra spiegazione è invece legata alla figura di San Pio V, che
è ritenuto il primo Papa del Rosario, il quale, con la Bolla “Consueverunt
Romani Pontifices” del 1569, ha posto delle indicazioni regolarizzando questa
preghiera, che era il Salterio della Vergine, e dandole la formula quasi definitiva.
Nel 1572 – quindi tre anni dopo –, con un’altra Bolla, “Salvatoris Domini”, occasionata
dalla vittoria di Lepanto, attribuita alla preghiera alla Vergine, sempre Pio V, ha
istituito una festa liturgica in ricordo di tale vittoria, insistendo sempre sul Rosario.
L’anno seguente – nel 1573 – Gregorio XIII istituì la Festa solenne del Rosario, collocandola
nella prima domenica di ottobre, fissata poi al 7 ottobre.
D. – Il
mese di ottobre, dunque, come viverlo?
R. – Anzitutto il mese di ottobre
è diventato mese mariano soprattutto come conseguenza di questa Festa del Rosario,
pratica che si è estesa a tutto il mese. Il Rosario è una preghiera evangelica, ecclesiale
ed anche di annuncio e quindi missionaria. Non è una semplice preghiera devozionale,
ma una espressione della fede, fede del popolo di Dio che ha vissuto gli eventi della
salvezza proprio insieme a Maria. Questo mese è anche il mese della missione probabilmente
anche perché inizia con la memoria liturgica di Santa Teresa di Lisieux, proclamata
Patrona delle missioni. Credo che la preghiera del Rosario si intrecci molto con questa
dimensione di Teresa di Lisieux. E poi c’è un altro aspetto: la penultima domenica
di ottobre è la Giornata Missionaria, che è quasi il raccolto di tutto l’Anno Liturgico.
Ci avviciniamo ormai alla conclusione dell’Anno Liturgico e la Chiesa, prima della
Festa di Cristo Re, pensa anche all’annuncio del Vangelo e alla necessità di mettere
la propria vita a servizio del Vangelo stesso.
D. – Un mese molto ricco
quello di ottobre, quindi, ma a quali riflessioni induce in particolare?
R.
– E’ un tempo di meditazione e di riflessione sull’anno che è passato. Il momento
in cui si rinnova l’impegno alle varie attività legate al nuovo anno catechetico che
inizia, all’anno ecclesiale, all’anno pastorale. Credo che in questo mese debbano
essere sottolineati l’ascolto della Parola e la celebrazione della Liturgia, con una
vita di testimonianza, sempre insieme alla Vergine Maria, nostra Sorella e Madre della
nostra fede.