Il Papa ai vescovi europei: promuovere famiglia, vita e libertà dei fedeli da intolleranza
e discriminazione
“Suscitare nelle comunità ecclesiali il necessario impegno per la libertà dei fedeli
dall’intolleranza e la discriminazione” e “per la promozione della famiglia e la difesa
della vita umana” : è quanto scrive il Papa in un messaggio - a firma del cardinale
segretario di Stato, Tarcisio Bertone - indirizzato all’Assemblea plenaria del Ccee,
il Consiglio delle Conferenze episcopale d’Europa, apertasi ieri a Zagabria. Nel messaggio,
il Papa invita inoltre i presuli europei a proseguire “l’importante opera svolta”
e ad imprimere “un ulteriore coraggioso impulso per una nuova evangelizzazione del
continente”. Nel discorso d’apertura, il cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest
e presidente del Ccee, ha annunciato la nascita di un Osservatorio sulla discriminazione
dei cristiani in Europa. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“L’Europa
ha bisogno di Dio”: è quanto sottolineato dal cardinale Péter Erdö all’apertura della
Plenaria del Ccee a Zagabria, incentrata sul tema “Demografia e Famiglia in Europa”.
Il porporato ha esortato le istituzioni europee ad attuare politiche famigliari adeguate
per affrontare il problema della denatalità. “La crisi della famiglia – ha detto il
presidente degli episcopati europei – è soprattutto un aspetto della crisi culturale”.
Ed ha esortato i presuli a lavorare per difendere il diritto alla vita nascente. Durante
la prima giornata dell’assemblea è stata presentata una ricerca dalla quale emerge
drammaticamente l’invecchiamento della popolazione europea. La crescita demografica,
negli ultimi 10 anni, è stata pari al 3.8%, ma è dovuta soprattutto all’immigrazione.
Nel 2008, il 69% dei “nuovi europei” erano infatti immigrati. Alla luce di questi
dati, ha osservato stamani mons. Carlos Simón Vázquez, sotto-segretario del Pontificio
Consiglio per la Famiglia, si può purtroppo affermare che l’Europa “sta entrando in
un periodo di inverno demografico”. Le ricadute di questo fenomeno, ha aggiunto, “sono
notevoli” perché “in questo contesto è fortemente indebolita e fragile”. La famiglia,
ha constatato con rammarico, “è sempre meno allargata e sempre più nucleare ed isolata”.
Per questo, è stata l’esortazione di mons. Vázquez, in Europa c’è bisogno di un impellente
cambiamento spirituale.
La Plenaria della Ccee a Zagabria vede anche la
nascita dell’Osservatorio sui casi di discriminazione e di intolleranza verso i
cristiani in Europa. Un’iniziativa che viene illustrata dal cardinale Péter
Erdö, raggiunto telefonicamente a Zagabria da Alessandro Gisotti:
R. – Ci sono
casi di discriminazione sia a livello di istituzioni che a livello di amministrazione
in alcuni Paesi. Naturalmente vi sono anche fenomeni preoccupanti nei mass media,
che giustificano il registrare i fenomeni che esprimono una discriminazione contro
i cristiani, contro la comunità dei cristiani. Esistono situazioni diversissime nel
nostro continente. Abbiamo pure noi il dovere di tenerci informati sulla vita, sui
problemi degli altri cattolici, degli altri cristiani del nostro continente.
D.
– L’Osservatorio è, dunque, anche uno strumento di aiuto alle istituzioni...
R.
– Certamente, perché prima di tutto bisogna vedere la situazione, la situazione dell’Europa
in cui viviamo, la situazione dei cattolici, dei cristiani nei singoli Paesi. Vi sono
anche situazioni di emergenza, dove un intervento molto puntuale può risolvere un
problema che sembrava irrisolvibile per i cattolici del Paese in questione.
D.
– Il tema centrale della Plenaria è “Demografia e famiglia”...
R. –
Abbiamo fatto come di solito, ogni anno, per il tema centrale del nostro incontro
una ricerca e abbiamo ricevuto un quadro completo, che era impressionante, perché
dimostra che quell’equilibrio nel numero della popolazione in Europa è dovuto alla
massiccia immigrazione, mentre la cosiddetta fertilità naturale non copre che meno
di una terza parte di quello che sarebbe necessario per l’equilibrio.
D.
– Quanto è importante il dialogo ecumenico, la testimonianza comune dei cristiani
nell’Europa di oggi?
R. – E’ importante soprattutto anche per influenzare
il comportamento della gente e dei politici. La Chiesa cattolica con tutte le Chiese
ortodosse ha una posizione comune in materia di famiglia. Quindi, abbiamo la possibilità
di rievangelizzare l’Europa e forse così salvare anche demograficamente questo continente.