2010-10-01 13:17:55

Il Papa ai vescovi europei: promuovere famiglia, vita e libertà dei fedeli da intolleranza e discriminazione


“Suscitare nelle comunità ecclesiali il necessario impegno per la libertà dei fedeli dall’intolleranza e la discriminazione” e “per la promozione della famiglia e la difesa della vita umana” : è quanto scrive il Papa in un messaggio - a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone - indirizzato all’Assemblea plenaria del Ccee, il Consiglio delle Conferenze episcopale d’Europa, apertasi ieri a Zagabria. Nel messaggio, il Papa invita inoltre i presuli europei a proseguire “l’importante opera svolta” e ad imprimere “un ulteriore coraggioso impulso per una nuova evangelizzazione del continente”. Nel discorso d’apertura, il cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee, ha annunciato la nascita di un Osservatorio sulla discriminazione dei cristiani in Europa. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

“L’Europa ha bisogno di Dio”: è quanto sottolineato dal cardinale Péter Erdö all’apertura della Plenaria del Ccee a Zagabria, incentrata sul tema “Demografia e Famiglia in Europa”. Il porporato ha esortato le istituzioni europee ad attuare politiche famigliari adeguate per affrontare il problema della denatalità. “La crisi della famiglia – ha detto il presidente degli episcopati europei – è soprattutto un aspetto della crisi culturale”. Ed ha esortato i presuli a lavorare per difendere il diritto alla vita nascente. Durante la prima giornata dell’assemblea è stata presentata una ricerca dalla quale emerge drammaticamente l’invecchiamento della popolazione europea. La crescita demografica, negli ultimi 10 anni, è stata pari al 3.8%, ma è dovuta soprattutto all’immigrazione. Nel 2008, il 69% dei “nuovi europei” erano infatti immigrati. Alla luce di questi dati, ha osservato stamani mons. Carlos Simón Vázquez, sotto-segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, si può purtroppo affermare che l’Europa “sta entrando in un periodo di inverno demografico”. Le ricadute di questo fenomeno, ha aggiunto, “sono notevoli” perché “in questo contesto è fortemente indebolita e fragile”. La famiglia, ha constatato con rammarico, “è sempre meno allargata e sempre più nucleare ed isolata”. Per questo, è stata l’esortazione di mons. Vázquez, in Europa c’è bisogno di un impellente cambiamento spirituale.

La Plenaria della Ccee a Zagabria vede anche la nascita dell’Osservatorio sui casi di discriminazione e di intolleranza verso i cristiani in Europa. Un’iniziativa che viene illustrata dal cardinale Péter Erdö, raggiunto telefonicamente a Zagabria da Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

R. – Ci sono casi di discriminazione sia a livello di istituzioni che a livello di amministrazione in alcuni Paesi. Naturalmente vi sono anche fenomeni preoccupanti nei mass media, che giustificano il registrare i fenomeni che esprimono una discriminazione contro i cristiani, contro la comunità dei cristiani. Esistono situazioni diversissime nel nostro continente. Abbiamo pure noi il dovere di tenerci informati sulla vita, sui problemi degli altri cattolici, degli altri cristiani del nostro continente.

D. – L’Osservatorio è, dunque, anche uno strumento di aiuto alle istituzioni...

R. – Certamente, perché prima di tutto bisogna vedere la situazione, la situazione dell’Europa in cui viviamo, la situazione dei cattolici, dei cristiani nei singoli Paesi. Vi sono anche situazioni di emergenza, dove un intervento molto puntuale può risolvere un problema che sembrava irrisolvibile per i cattolici del Paese in questione.

D. – Il tema centrale della Plenaria è “Demografia e famiglia”...

R. – Abbiamo fatto come di solito, ogni anno, per il tema centrale del nostro incontro una ricerca e abbiamo ricevuto un quadro completo, che era impressionante, perché dimostra che quell’equilibrio nel numero della popolazione in Europa è dovuto alla massiccia immigrazione, mentre la cosiddetta fertilità naturale non copre che meno di una terza parte di quello che sarebbe necessario per l’equilibrio.

D. – Quanto è importante il dialogo ecumenico, la testimonianza comune dei cristiani nell’Europa di oggi?

R. – E’ importante soprattutto anche per influenzare il comportamento della gente e dei politici. La Chiesa cattolica con tutte le Chiese ortodosse ha una posizione comune in materia di famiglia. Quindi, abbiamo la possibilità di rievangelizzare l’Europa e forse così salvare anche demograficamente questo continente.







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