2010-09-30 14:32:26

Usa: la Consulta cattolico-ortodossa auspica un nuovo slancio nei rapporti tra le due Chiese


I tentativi di conversione di membri di altre comunità cristiane condotti da alcuni gruppi evangelici e pentecostali; la situazione in Terra Santa alla luce degli ultimi negoziati; il punto sui recenti passi avanti del dialogo ecumenico. Sono le principali questioni affrontate dalla Consulta cattolico-ortodossa degli Stati Uniti (United States Oriental Orthodox - Roman Catholic Consultation), che si è riunita nei giorni scorsi nel Centro spirituale passionista di New York sotto la co-presidenza del vescovo di Albany, mons. Howard James Hubbard, e del chorepiscopos John Meno, della Chiesa siro-ortodossa di Antiochia. Riguardo il primo punto, riferisce l’Osservatore Romano, si è discusso sulle risposte pastorali da dare di fronte al proselitismo di evangelici e pentecostali negli Stati Uniti e in altri Paesi. Da parte cattolica, padre Juan Luis Calderon, dell'arcidiocesi di Newark, ha tenuto una relazione sull'esperienza di Dio nella comunità ispanica. Altre riflessioni sono venute da padre Daniel Findikyan, che ha focalizzato il suo intervento sulla Chiesa armena, e da padre Yacob Ghaly, il quale ha sottolineato come, in Egitto, questi tentativi di conversione abbiano indebolito l'antica Chiesa copto-ortodossa. Fratel Austin David Carroll, della Catholic Near East Welfare Association, si è soffermato — come riferisce il sito della Conferenza episcopale statunitense — sulle politiche della Santa Sede riguardanti la Terra Santa e lo status di Gerusalemme. Nel suo intervento, Carroll ha ripercorso le vicende storiche più significative e i principali negoziati svoltisi negli ultimi anni, precisando come la Santa Sede abbia sempre sostenuto il mantenimento delle caratteristiche religiose di Gerusalemme, l'uguaglianza dei diritti delle comunità appartenenti alle tre maggiori confessioni presenti in città, la preservazione dei luoghi santi e la libertà di culto e di accesso per residenti e pellegrini. La riunione di New York ha permesso inoltre di approfondire la situazione delle Chiese ortodosse orientali e il loro dialogo con i cattolici, in particolare in India, e il significato della costituzione apostolica di Benedetto XVI Anglicanorum coetibus, sull'istituzione di ordinariati personali per gli anglicani che entrano nella piena comunione con la Chiesa cattolica. (M.G.)







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