2010-09-30 14:21:16

Le alluvioni spazzano il nord della Nigeria. A rischio il raccolto


È emergenza alluvioni in tre Stati del nord della Nigeria, dove centinaia di migliaia di persone sono state colpite in vario modo dalle piogge torrenziali che da settimane imperversano nella regione. Il portavoce della Croce Rossa della Nigeria, parlando all’agenzia Misna, ha detto che al momento la situazione più critica si registra nello Stato di Sokoto, al confine con il Benin, dove piogge torrenziali e alluvioni hanno causato 20 vittime e colpito in vario modo 332.000 persone. In questa regione, per lo più nel distretto di Goronyo, gli sfollati sono 50.000. Nell’area sono stati allestiti decine di campi di accoglienza improvvisati per accogliere i senzatetto mentre le scuole sono state trasformate in centri di accoglienza. La situazione sanitaria è grave perché gli sfollati sono privi di cibo, di acqua potabile e di servizi igienici. Si teme la diffusione di epidemie di colera e di malaria. Precipitazioni molto superiori alla norma stagionale hanno spazzato anche il vicino stato di Kebbi, sul versante sud della frontiera con il Niger, e più a oriente lo stato di Jigawa. Resta difficile, almeno per ora, valutare le dimensioni di questa terza emergenza. Nei giorni scorsi il governatore di Jigawa aveva sostenuto che, anche a causa di alcuni errori nella gestione di due dighe sul fiume Hadejia, gli sfollati erano due milioni. Cifre e versioni non confermate dai responsabili della Croce Rossa nigeriana, che pure definiscono “critica” la situazione. “Di certo – sottolinea Soremekun – c’è che migliaia di persone hanno trovato rifugio nei campi per sfollati e negli edifici scolastici di due città, Marakawa e Sintilmawa”. La Croce Rossa sta inviando tonnellate di riso e di miglio, ma anche tende, vestiti e zanzariere. Preoccupa la diffusione di malattie come malaria e colera, caratteristiche degli ambienti umidi e insalubri. Alla “grave crisi umanitaria” nel nord della Nigeria ha fatto riferimento ieri anche Benedetto XVI, durante l’Udienza generale del mercoledì in Vaticano. Secondo le fonti dell'agenzia Misna i prossimi mesi saranno molto difficili, anche perché le alluvioni hanno devastato decine di migliaia di ettari di terreni coltivati a poche settimane dal raccolto. La devastazione delle colture rischia inoltre di provocare un rincaro dei prezzi delle derrate alimentari. La regione infatti, grazie al suo sistema di opere idriche, fornisce la maggior parte del cibo prodotto nel Paese, una parte del quale viene esportato nei Paesi vicini, a loro volta colpiti di recente da una forte penuria alimentare. (M.G.)







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