Pakistan: islamisti radicali in libertà sui social network contro l’Occidente e i
cristiani
I social network come “Facebook” e “Twitter” sono terreno fertile dove i gruppi islamisti
radicali scorrazzano liberamente, trovando nuovi amici e reclutando nuovi adepti:
è quanto avviene in Pakistan, dove i militanti stanno aumentando la loro influenza
nella società, specialmente nelle élites, grazie ai nuovi strumenti dell’informatica.
E l’allarme lanciato all’agenzia Fides da alcune organizzazioni locali, impegnate
nella difesa dei diritti umani e delle minoranze religiose. “Organizzazioni dichiarate
illegali per atti di terrorismo postano regolarmente nei social network, incitando
all’odio e alla violenza contro l’Occidente e contro i cristiani”, denuncia Rizwan
Paul, presidente della Ong “Life for All”, di ispirazione cristiana. Sono i “nuovi
predicatori”, che non stanno nelle moschee ma nel web, dove “non vi è alcuna censura
e godono di una libertà che non possono avere nella vita reale”, spiega. “Sui social
network, i gruppi banditi dalle autorità hanno trovato facilmente un buon forum e
mezzi efficaci per portare avanti la loro agenda”, dice Rizwan Paul, chiedendo un
capillare monitoraggio e l’intervento delle autorità per bloccare tale flusso di odio
e di fondamentalismo. Fonti di Fides in Pakistan notano che su Facebook vi sono pagine
gestite da gruppi militanti islamici come “Sipah Sahaba” e “Jamaat-ud-Dawa”, dichiarati
illegali per attività terroristiche. Vi sono anche pagine che esaltano leader militanti
scomparsi, come Abdul Rashid Ghazi. Un recente post su Twitter – raccontano le fonti
– inserito dall’organizzazione illegale “Hizb-ut-Tahir”, chiedeva a tutti i musulmani
del Pakistan di fermare l’approvvigionamento logistico alle truppe della coalizione
Nato che combatte in Afghanistan contro i Talebani. “Attraverso pagine sui social
network, ma anche tramite Sms collettivi, fanno propaganda e guadagnano popolarità”,
notano con preoccupazioni le fonti di Fides. Uno dei personaggi più noti ed elogiati
è Anwar al A-Awlaki, leader musulmano con doppia cittadinanza, americana e yemenita,
noto come il “Bin Laden di Int ernet”, che continua a spopolare su Youtube e sui social
network. (R.P.)