2010-09-27 14:44:26

Cattolici e buddisti coreani: la donazione degli organi contro la cultura della morte


Sull’esempio del cardinale Stefano Kim Sou Hwan, cattolici, buddisti e medici coreani promuovono la donazione degli organi tra la popolazione, attraverso il Korea Donate Life Network (Kodonet). Presente nelle principali città del Paese, la rete ha lo scopo di collegare fra loro donatori e fruitori del trapianto e di pubblicizzare la donazione di organi. La cerimonia di inaugurazione del network, - riferisce l'agenzia AsiaNews - si è tenuta nei giorni scorsi a Seul, davanti alle sede dell’Università Dong-Guk, uno dei più inportanti atenei buddisti di Corea. L’iniziativa è proposta da tre organizzazioni non governative: One-Body One spirit Movement (Osob), organizzazione cattolica dell’arcidiocesi di Seoul fondata dal cardinale Kim; la Buddhist-operated Life Share Association , e Vitallink, organizzazione di medici specializzati in trapianto di organi. Il-myon, monaco buddista e direttore della Buddhist-operated Life Share Association afferma: “Donare un organo può diventare una grande gesto di comunione con cui si regala una speranza e un sogno di una nuova vita a qualcun altro. Prego – ha aggiunto – affinché la cultura della donazione degli organi si diffonda nella nostra società grazie alla creazione di questa rete. In Corea del Sud, la donazione degli organi non è ancora molto diffusa. La scelta del cardinale Kim di donare le proprie cornee dopo la morte - avvenuta il 16 febbraio 2009 – ha generato però un piccolo cambiamento, almeno fra i cattolici. Da febbraio a dicembre 2009, oltre 3825 coreani hanno scelto di iscriversi come donatori, presso l’apposito centro creato dall’arcivescovo di Seoul davanti alla cattedrale Myong Don. All’inaugurazione del Kodonet, oltre 1000 persone hanno partecipato alla marcia per promuovere la speranza e la condivisione della vita attraverso la donazione di organi. (R.P.)







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