L'arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Tempesta, dopo l'udienza in Vaticano : il Papa
ci ha chiesto una Chiesa giovane
I vescovi brasiliani hanno accolto con gioia il discorso di Benedetto XVI che ieri,
ricevendo in Vaticano i presuli della regione Leste 1, ha chiesto di riservare attenzione
alla riconciliazione e alle giovani generazioni per il rinnovamento della Chiesa e
della società. Dopo l’udienza in Vaticano, il collega della redazione brasiliana,
Silvonei Protz, ha raccolto la riflessione dell’arcivescovo di Rio de Janeiro,
mons. Oranì João Tempesta:
R. – Per
tutti noi, è stato un bel momento poter ascoltare il Santo Padre e le sue due indicazioni.
Ci ha detto che a Chiesa dev’essere sempre giovane, deve avere il volto della gioventù.
E poi dev’essere la Chiesa del perdono e della riconciliazione: anche questo credo
sia un modo di dire al mondo che si può essere nuovi. Quindi, sono i due tempi che
dobbiamo vivere. Il Santo Padre ha dato queste indicazioni, non soltanto a noi vescovi
della regione del Leste I, ma a tutta la Chiesa del Brasile: ci dev’essere un tempo
per l’ascolto, per la meditazione e uno per mettere in pratica tutto questo.
D.
– Il Santo Padre, negli incontri privati con i vescovi, chiede informazioni sulle
sfide e sulle necessità delle Chiese locali. A Rio de Janeiro, quali sono le sfide,
oggi?
R. – Il Santo Padre ha chiesto della gioventù: cosa facciamo per
educare i giovani dopo l’iniziazione cristiana. A Rio abbiamo dei corsi che si chiamano
“Luce e vita”, “Mater ecclesiae” e anche corsi sulle scienze religiose: tutte iniziative
volte all’approfondimento della fede. Abbiamo informato il Papa sul corso che si tiene
per i vescovi a Rio de Janeiro, che fu inaugurato da lui stesso quando era ancora
il cardinale Ratzinger: si tratta di un corso che tratta della Chiesa e che è volto
anche all’approfondimento della fede. Poi abbiamo parlato con il Santo Padre anche
del Seminario, del numero e della qualità delle vocazioni. Infine, abbiamo affrontato
il problema della povertà e delle difficoltà che incontriamo in ambito sociale a Rio
de Janeiro.
D. – L’arcidiocesi di Rio de Janeiro si è candidata per
essere la prossima tappa dell’incontro del Papa con i giovani di tutto il mondo nella
Giornata mondiale della gioventù, dopo Madrid. Ovviamente, i giovani brasiliani sperano
in una risposta positiva dal Santo Padre che comprenda anche il suo desiderio di tornare
in Brasile …
R. – Il Brasile si è candidato, aspettiamo la risposta
e preghiamo perché la scelta cada sul Brasile e su Rio de Janeiro. Per noi – proprio
a Rio de Janeiro – il 2015 sarebbe una data ottima perché la città celebra i suoi
450 anni di vita. Una commemorazione “cattolica” così importante della vita della
città sarebbe di grande importanza. Il Santo Padre ha detto che ci penserà e valuterà;
ma dovremo comunque aspettare la conclusione della Gmg di Madrid, quando il Santo
Padre annuncerà il Paese, la città e la data della successiva Giornata mondiale della
gioventù.
D. – Il Brasile andrà alle elezioni all’inizio di ottobre.
Quanto è importante, in questo momento, l’elezione del successore di Lula?
R.
– La nostra Conferenza episcopale ha già fatto una dichiarazione in merito al voto
da dare ai candidati che rispettino la religione, la libertà religiosa, la vita: queste
sono le indicazioni che la Conferenza episcopale brasiliana – anche le Conferenze
regionali – offre a chi va a votare quest’anno.