Grecia: prosegue lo sciopero dei camionisti contro la liberalizzazione dei trasporti
Riprende in Francia lo stato d’agitazione contro la riforma della previdenza sociale,
che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni. Oggi, nuovo sciopero
di 24 ore a Parigi ed in altre città contro l’impopolare iniziativa del presidente
Sarkozy. Anche in Grecia proseguono le manifestazioni dei camionisti contro la liberalizzazione,
voluta dal governo Papandreou, del trasporto su gomma. Contemporaneamente, l’esecutivo
di Atene ha diffuso notizie positive sulla soluzione della crisi finanziaria che ha
colpito nei mesi scorsi il Paese. Giancarlo La Vella ne ha parlato con l’economista,
Francesco Carlà, presidente del Financial World:
R. – La Grecia
sta diventando il laboratorio dell’Unione Europea per tutti questi temi sociali relativi
alle questioni finanziarie, economiche. Dalla Grecia vengono sia notizie positive
che negative. Questo braccio di ferro per via dello sciopero dei camionisti, dopo
la legge per la liberalizzazione del trasporto, è un tema molto importante ed è anche
molto importante come finirà, nel senso che se il braccio di ferro lo vince il governo
vuol dire che c’è spazio per le liberalizzazioni in Grecia e magari questo si potrebbe
estendere anche ad altri Paesi.
D. – Questa situazione quanto sta influendo
poi sulla realtà sociale greca?
R. - Da un punto di vista sociale ci
sono problemi, perché ci sono state delle riduzioni sugli stipendi, dei cambi nel
regime delle pensioni e, chiaramente, le famiglie non ne stanno beneficiando. I problemi
più grandi sono sul fronte dei consumi, piuttosto in calo. Per quanto riguarda gli
esercizi commerciali nelle vie principali di Atene, un negozio su tre risulta chiuso,
non affittato. Insomma, c’è qualche problema.
D. – In quanto tempo può
essere ribaltata questa situazione, sulla base del percorso virtuoso iniziato dal
governo?
R. – Se il rischio del default - cioè che la Grecia non sia
in grado via via di far fronte alle scadenze del suo indebitamento - è tramontato,
i tempi per il ribaltamento possono essere anche nell’ordine dei 12 mesi, 24 mesi.
Se, invece, ritornano la speculazione, l’aggressione dei mercati ai bond greci, perché
di nuovo la credibilità del Paese viene messa in dubbio, allora i tempi possono diventare
più lunghi e diventano anche abbastanza imprevedibili.
D. – La creazione
da parte dell’Unione Europea di tre Authority per il controllo delle attività bancarie
finanziarie e assicurative che effetto avrà sulla situazione greca e su tutto il novero
dei 27?
R. - Bisogna vederlo sul campo, perché di Authority è abbastanza
pieno il sistema e anche in passato Authority di vario genere non è che mancassero:
è mancata poi l’efficacia di questi sistemi, di questi controlli.
Intanto,
per scongiurare nuove crisi finanziarie e garantire maggior tutela ai consumatori,
ieri a Strasburgo l’europarlamento ha approvato un nuovo accordo che istituisce quattro
nuove Authority. Le nuove istituzioni, operative da gennaio 2011, vigileranno sulle
banche (Eba), sui mercati finanziari (Esma), su assicurazioni e pensioni (Eiopa).
Sarà inoltre inaugurato il Comitato europeo per il rischio sistemico (Cers), affidato
al presidente della Bce, Trichet.