2010-09-22 15:27:16

Precipita la crisi politico-istituzionale in Somalia: si dimette il primo ministro


E’ sempre più grave la crisi politico-istituzionale in Somalia, mentre nel Paese proseguono i combattimenti tra ribelli Al Shabaab e soldati del governo transitorio, sostenuti dalla forza di pace dell'Amisom. Ieri, intanto, sono giunte le dimissioni del primo ministro Sharmarke. Un evento che tuttavia non ha impedito ai peacekeeper africani di lanciare un appello ai guerriglieri, affinché depongano le armi e contribuiscano al bene del Paese. Un segnale di apertura che Mario Raffaelli, presidente di Amref Italia ed esperto di Somalia ritiene che potrebbe segnare un cambiamento di strategia da parte della comunità internazionale verso la Somalia. L’intervista di Stefano Leszczynski:RealAudioMP3

R. – Nei prossimi giorni – il 26 e 27 – si terrà a Madrid una riunione dell’International Contact Group sulla Somalia e quindi lì già si vedrà se c’è una maturazione da parte della comunità internazionale della necessità di arricchire un po’ il proprio approccio e non limitarlo all’azione militare che si è visto non essere efficace per risolvere il problema – non da solo, almeno. E quindi, dietro a questo primo appello c’è una strategia: quella di cercare di aprire un dialogo con quanti, all’interno degli insorti somali e inclusi gli Shabab possono essere interessati a trovare un percorso per uscire da questa situazione drammatica.

D. – Con le dimissioni del premier, la situazione politica della Somalia può andare peggiorando o potrebbero esserci anche cambiamenti positivi?

R. – La comunità internazionale ha fatto nei giorni scorsi un appello pressante al governo somalo perché smettesse – appunto – questa guerriglia all’interno di un governo che fa fatica a controllare porzioni di Mogadiscio; vediamo se questa soluzione può rappresentare un punto di svolta o meno.

D. – Anche qui però c’è sempre un personaggio esterno, che questa volta è rappresentato dall’Etiopia: è effettivamente un’incognita, questo Paese, per la Somalia?

R. – L’Etiopia è un giocatore di primo piano, ovviamente, in questo scacchiere perché è la superpotenza regionale e perché ha degli interessi legittimi, delle preoccupazioni legittime per quanto riguarda la propria sicurezza. Il problema è che l’Etiopia spesso sceglie una scorciatoia per seguire questi interessi, anche legittimi, che è quella – appunto – dell’interferenza, del controllo sul governo o addirittura dell’intervento militare che non è il modo migliore per affrontare i problemi!

D. – Sempre meno arrivano notizie sulla condizione umanitaria della popolazione …

R. – Il fatto stesso che non arrivino più notizie testimonia la gravità, sia perché non si è nemmeno più in grado di seguire sul campo, mancando delle antenne, una presenza internazionale consistente e diffusa, sia perché questa, che era stata dichiarata due anni fa la peggiore emergenza a livello internazionale è rimasta tale e si è cronicizzata. Purtroppo, appunto, nell’indifferenza di gran parte della comunità internazionale.

Niger-Francia
La cellula di Al-Qaeda per il Maghreb ha rivendicato il rapimento dei 5 cittadini francesi e 2 africani avvenuto in Niger lo scorso giovedì. Il comunicato, inviato ad Al-Jazira, ammonisce la Francia dal compiere “stupidi gesti”. Continua intanto a salire in Francia l’allerta terrorismo, dove il pericolo di attentati, dichiara la polizia, non è mai stato così alto.

Nigeria
La “Commissione elettorale nazionale indipendente” ha proposto di posticipare la data delle elezioni presidenziali in Nigeria. Le elezioni, previste per il prossimo 22 gennaio, potrebbero slittare ad aprile per preparare al meglio la campagna elettorale. La proposta, appoggiata dai leader di numerosi partiti politici e da diversi osservatori internazionali, dovrà essere approvata in questi giorni.

India - alluvioni
Dopo il Pakistan, le piogge monsoniche stanno flagellando anche il nord dell’India, dove si registrano almeno cento vittime per crolli, frane e straripamenti del fiume Gange. Da New Delhi, ci riferisce Maria Grazia Coggiola:RealAudioMP3

Il maltempo continua a flagellare l’India dove, secondo alcune stime, sono state colpite tre milioni di persone. E' tuttavia difficile fare un bilancio dei danni che sono enormi, soprattutto all’agricoltura. Le inondazioni, causate dalla piena del Gange e dei suoi affluenti, hanno devastato parte dei raccolti del popoloso Stato dell’Uttar Pradesh. L’esercito è al lavoro per soccorrere gli alluvionati e sgomberare le strade nello Stato himalayano dell’Uttarakhand, che è stato il più colpito dalle piogge monsoniche record. Preoccupa anche la situazione a New Delhi dove il fiume Yamuna è di due metri sopra al livello di guardia. La capitale si trova a dover affrontare una marea di polemiche, in questi giorni, per le carenze nell’organizzazione dei Giochi del Commonwealth: a poco meno di due settimane dall’inizio dell’evento sportivo, alcuni impianti e il villaggio degli atleti non sono ancora pronti. Ieri è crollata una passerella pedonale nei pressi dello stadio principale e oggi è caduta parte del soffitto di un palazzetto adiacente.

Summit Onu sugli “Obiettivi Millennio”
Giunto in dirittura d’arrivo il summit Onu sugli Obiettivi del Millennio, che ha visto la presenza al Palazzo di Vetro di New York, di oltre 100 tra capi di Stato e di Governo. L’appuntamento si chiude oggi con una promessa di un super stanziamento di 40 miliardi dollari per la salute di donne e bambini. La cifra è stata raccolta attraverso le donazioni di governi, singoli filantropi e associazioni. Nel darne l'annuncio, Ban Ki-moon si è mostrato entusiasta, anche se molti esperti indipendenti esprimono scetticismo.

Medio Oriente
A New York, crocevia in questi tre giorni della politica internazionale – si è riunito anche il quartetto per il Medio Oriente - Usa, Russia, Unione Europea e Onu - che in un comunicato ha esortato Israele a estendere la durata del congelamento delle costruzione di nuovi insediamenti, fissata per il 26 settembre. “I prossimi 10 giorni – ha detto prima della riunione un portavoce di Abu Mazen, anche lui a New York - saranno decisivi e determineranno il destino dei negoziati diretti con Israele”. Dal canto suo, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha auspicato che i colloqui con i palestinesi continuino anche dopo la fine della moratoria. Intanto, sul terreno resta alta la tensione: incidenti e scontri fra dimostranti palestinesi e reparti della polizia israeliana sono divampati nelle ultime ore in un rione palestinese di Gerusalemme, dopo che un uomo è stato ucciso da un agente israeliano.

Afghanistan
Soddisfazione generale per l’andamento del voto in Afghanistan, dove ieri si sono chiuse le urne per le elezioni legislative. Oltre quattro milioni gli afghani che hanno votato, ma sono almeno 4000 le denunce di brogli ed irregolarità. E a poche ore dall’apertura dello scrutinio l'ex candidato alla presidenza, Abdullah Abdullah, ha assicurato che la sua coalizione “Alleanza nazionale per il cambiamento e la speranza” si aggiudicherà almeno 100 dei 249 seggi della Wolesi Jirga. Intanto, sul terreno la situazione resta difficile, tanto che il 2010 è diventato l'anno più sanguinoso per le truppe Nato dall'inizio della guerra nel 2001. Nella notte le forze di Kabul e della Nato hanno ucciso almeno 27 talebani in un’operazione congiunta nella provincia sud-orientale di Khost. Sempre nel sud un soldato della coalizione internazionale ha perso la vita per lo scoppio di un ordigno artigianale.

Iran
Una violenta esplosione è stata registrata stamani nella città iraniana di Mahabad, a nord ovest di Teheran. Al momento le vittime segnalate sono nove, perlopiù parte donne e bambini. Decine i feriti. La deflagrazione ha preso di mira una parata militare in corso, per il 30.mo anniversario dell'inizio della guerra Iran-Iraq. Il governatore locale ha detto che si tratterebbe di un attentato opera di elementi “controrivoluzionari”.

Italia: esplosivo sequestrato nel porto di Gioia Tauro
Le forze dell’ordine italiane hanno sequestrato nel porto di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, diverse tonnellate di T4, un potente esplosivo, che era nascosto in un container tra i sacchi di latte in polvere. L’ipotesi più accreditata dagli inquirenti è quella del terrorismo internazionale; il carico infatti proveniva dall'Iran ed era diretto in Siria. La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha aperto un’inchiesta per accertare il motivo del passaggio dell'esplosivo nel porto di Gioia Tauro.

Stati Uniti - pena di morte
Monta la polemica nell’opinione pubblica americana per le due esecuzioni capitali previste per questa settimana negli Stati Uniti. In Virginia, sarà giustiziata giovedì Teresa Lewis, accusata di aver ucciso figlio e marito, dopo che la Corte Suprema ha rigettato l’appello della difesa che sostiene l’incapacità di intendere e di volere della donna. In Georgia invece, è stata posticipata a venerdì l’esecuzione di Brandon Rhode, accusato di triplice omicidio, dopo che ha tentato il suicidio a poche ore dall’esecuzione.

Stati Uniti - legge militari gay
Bocciata dal Senato americano la proposta di abrogazione della legge “Don’t ask, Don’t tell”, norma che prevede la possibilità per gli omosessuali di rendere servizio nelle forze armate senza esplicitare il proprio orientamento sessuale. Compatto il fronte repubblicano, forte dell’appoggio dei senatori indipendenti e due senatrici democratiche, delusa invece la Casa Bianca.

Grecia protesta camionisti
Non si placa in Grecia il braccio di ferro tra sindacati e governo. Nella mattinata di oggi è stata approvata la controversa norma di liberalizzazione del settore dei trasporti. I camionisti, oltre a proseguire nel blocco della capitale e di altre città del Paese, hanno indetto lo sciopero generale per il 7 ottobre. Appoggio al capo del governo arriva, invece, dagli Stati Uniti, che applaudono alle norme varate per il risanamento dei conti.

Turchia fondamentalisti
Attacco di un gruppo islamico a due vernissage nel cuore di Istanbul. Durante l’inaugurazione di due gallerie d’arte nel quartiere di Tophane, a Istanbul, un gruppo di fanatici islamici, al grido di “Allah Akbar”, ha attaccato i circa cento partecipanti con bastoni, coltelli e spranghe ferendone cinque. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 265

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