Il Papa all’udienza generale: la visita nel Regno Unito conferma che l’Europa ha
un’anima cristiana. Il commento dell'arcivescovo di Liverpool
Un viaggio storico per ribadire che l’Europa ha un’anima cristiana: è quanto sottolineato
dal Papa nell’udienza generale di stamani in Piazza San Pietro, tutta dedicata al
recente viaggio apostolico nel Regno Unito. Benedetto XVI ha ripercorso i momenti
forti della visita, culminata nella Beatificazione del cardinale John Henry Newman,
domenica scorsa a Birmingham. Dal Papa anche un appello in favore del dialogo tra
cattolici ed ortodossi, in occasione di un importante incontro a Vienna. Il servizio
di Alessandro Gisotti:
Un viaggio
storico, intenso e bellissimo, in cui ho potuto “constatare quanto l’eredità cristiana
si ancora forte e tuttora attiva in ogni strato della vita sociale”: Benedetto XVI
ha sintetizzato così l’importanza del viaggio apostolico nel Regno Unito. Il Papa
ha, inoltre, affermato che la visita “ha segnato una nuova importante fase nella lunga
e complessa vicenda delle relazioni” tra popolo britannico e Santa Sede. “Il cuore
dei britannici e la loro esistenza – ha osservato – sono aperti alla realtà di Dio
e vi sono numerose espressioni di religiosità che questa mia visita ha posto ancora
più in evidenza”:
“Questo viaggio apostolico ha confermato in me
una profonda convinzione: le antiche nazioni dell'Europa hanno un'anima cristiana,
che costituisce un tutt’uno col 'genio' e la storia dei rispettivi popoli, e la Chiesa
non cessa di lavorare per mantenere continuamente desta questa tradizione spirituale
e culturale”.
Il Papa ha ribadito che in questo viaggio ha voluto
innanzitutto incoraggiare la comunità cattolica del Paese, parlando anche “al cuore
di tutti gli abitanti del Regno Unito, nessuno escluso, della realtà vera dell’uomo,
dei suoi bisogni più profondi, del suo destino ultimo”. Il Papa ha quindi ripercorso
le tappe fondamentali del suo viaggio, a partire dal primo giorno in Scozia con l’incontro
con la Regina Elisabetta ad Edimburgo e la Messa al Bellahouston Park di Glasgow:
“A
quell’assemblea liturgica riunita in attenta e partecipe preghiera, resa ancor più
solenne da melodie tradizionali e canti coinvolgenti, ho ricordato l’importanza dell’evangelizzazione
della cultura, specialmente nella nostra epoca in cui un pervasivo relativismo minaccia
di oscurare l’immutabile verità sulla natura dell’uomo”.
Ha così
rivolto il suo pensiero alle due giornate londinesi, iniziate con il discorso al mondo
dell’educazione cattolica, nel quale ha esortato i giovani a “non perseguire obiettivi
limitati”, ma a puntare a qualcosa di più grande, “la vera felicità che si trova in
Dio”. Il Papa ha anche incontrato i leader della altre religioni. Davvero memorabile
poi il discorso a Westminster Hall, rivolto alla società civile e britannica:
“In
quel luogo così prestigioso ho sottolineato che la religione, per i legislatori, non
deve rappresentare un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo
vitale al cammino storico e al dibattito pubblico della nazione, in particolare nel
richiamare l’importanza essenziale del fondamento etico per le scelte nei vari settori
della vita sociale”.
Né il Papa ha mancato di rammentare la celebrazione
ecumenica nell’Abbazia di Westminster, un momento “importante nei rapporti tra la
Comunità cattolica e la Comunione anglicana”. Quindi, ha rivolto un pensiero speciale
ai giovani incontrati al termine della Messa a Westminster Cathedral. “Con la loro
presenza carica di entusiasmo ed insieme attenta e tiepida – ha detto – essi hanno
dimostrato di voler essere i protagonisti di una nuova stagione di coraggiosa testimonianza,
di fattiva solidarietà, di generoso impegno a servizio del Vangelo”. Il Papa ha inoltre
ricordato “il momento intenso di commozione e di preghiera” vissuto nell’incontro
con alcune vittime di abusi da parte di membri del clero:
“Poco dopo,
ho incontrato anche un gruppo di professionisti e volontari responsabili della protezione
dei ragazzi e dei giovani negli ambienti ecclesiali, un aspetto particolarmente importante
e presente nell’impegno pastorale della Chiesa. Li ho ringraziati e incoraggiati a
continuare il loro lavoro, che si inserisce nella lunga tradizione della Chiesa di
cura per il rispetto, l’educazione e la formazione delle nuove generazioni”.
Benedetto
XVI ha infine rammentato il culmine della sua visita nel Regno Unito, la Beatificazione
del Cardinale Newman a Birmingham, preceduta dalla Veglia di preghiera ad Hyde Park,
“in un’atmosfera di profondo raccoglimento”:
“Alla moltitudine di
fedeli, specialmente giovani, ho voluto riproporre la luminosa figura del Cardinale
Newman, intellettuale e credente, il cui messaggio spirituale si può sintetizzare
nella testimonianza che la via della coscienza non è chiusura nel proprio “io”, ma
è apertura, conversione e obbedienza a Colui che è Via, Verità e Vita”.
Il
Papa ha quindi auspicato che questo “insigne scrittore e poeta”, “sapiente uomo di
Dio” sia conosciuto da tutti attraverso i suoi scritti che “conservano ancora una
straordinaria attualità”. Dopo la catechesi, nei saluti in italiano, Benedetto XVI
ha ricordato che questa settimana si svolge a Vienna la riunione plenaria della Commissione
Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa
ortodossa nel suo insieme. Riunione incentrata sul tema del ruolo del Vescovo di Roma
nella comunione della Chiesa universale per la quale il Papa ha levato un vibrante
appello:
“L’obbedienza alla volontà del Signore Gesù, e la considerazione
delle grandi sfide che oggi si presentano al cristianesimo, ci obbligano ad impegnarci
seriamente nella causa del ristabilimento della piena comunione tra le Chiese. Esorto
tutti a pregare intensamente per i lavori della Commissione e per un continuo sviluppo
e consolidamento della pace e concordia tra i battezzati, affinché possiamo dare al
mondo una testimonianza evangelica sempre più autentica”.
Dunque, il
Papa in udienza generale ha ripercorso il memorabile viaggio apostolico nel Regno
Unito. Un evento davvero straordinario, come sottolinea l’arcivescovo di Liverpool,
mons. Patrick Kelly, raggiunto telefonicamente in Inghilterra da Alessandro
Gisotti:
R. –
Io dico meraviglioso, forse anche miracoloso! Sono sicuro che questo successo si può
spiegare tutto soltanto con la preghiera. E’ una grazia, veramente, un dono dello
Spirito Santo.
D. – Abbiamo visto un grande entusiasmo, il Papa lo ha
ricordato anche all’udienza generale …
R. - Prima della visita sono
uscite tante cose sulla stampa contro la visita, con tante domande difficili e alcuni
hanno pensato forse non ci sarà nessuno, ma la gente è venuta fuori: migliaia di persone,
una folla grandissima.
D. – All’udienza generale il Papa ha detto che
questa visita nel Regno Unito conferma che l’Europa ha un’anima cristiana …
R.
– Io sono stato impegnato con i convegnisti, con i rappresentanti delle altre confessioni
religiose e pensavo: soltanto il Santo Padre può rivolgere un invito per tutta questa
gente a venire insieme. Al centro c’era la parola del Santo Padre, Cristo come salvatore
di tutti, in un viaggio di dialogo.
D. - Il Papa ha detto all’udienza
che questo viaggio segna una nuova fase per i rapporti tra popolo britannico e Santa
Sede. Quali sono le sue aspettative, le sue speranze?
R. – Penso che
abbiamo visto l’importanza di avere valori su cui essere d’accordo alla base di tutte
le leggi e le decisioni del governo sia locale sia nazionale, altrimenti non é possibile
avere una democrazia forte. Se c’è disintegrazione poi il pericolo è grandissimo.
Se si fonda tutto sui valori, invece, abbiamo la speranza per il futuro, per un segno
di pace. E la pace, come ha detto tante volte Paolo VI, viene dalla giustizia.