India: il cardinale Gracias invita a pregare per il verdetto sulla moschea di Ayodhya
“Continuare a lottare per la libertà religiosa e per il rispetto dei luoghi di culto,
diritti fondamentali per il progresso e lo sviluppo. Essi fanno parte della nostra
eredità culturale e sono protetti dalla nostra Costituzione: ma più di tutto, sono
fondamento della dignità dell’uomo”. Con questo atteggiamento di apertura e dialogo
il presidente della Conferenza episcopale indiana e arcivescovo di Bombay, cardinale
Oswald Gracias, aspetta il verdetto sulla moschea dell’Uttar Pradesh, atteso per venerdì
24 settembre. I giudici, ricorda l'agenzia AsiaNews, sono chiamati a esprimersi sulla
distruzione della moschea di Barbar, ad Ayodhya, avvenuta il 6 dicembre 1992 ad opera
di 150mila militanti dell’organizzazione estremista indù Sangh Parivar, in cui morirono
circa duemila persone. Il porporato, invitando la popolazione a pregare per il verdetto,
ricorda che “l’India ha una tradizione pluralista di pace” e che questa “deve essere
difesa a tutti i costi”. Il cardinale è stato il primo leader religioso a chiedere
ai propri fedeli di pregare per un verdetto che “potrebbe provocare violenze tra le
comunità musulmana e indù, scontri che a loro volta causerebbero tensione e disordine
sociale”. “Il verdetto non riguarda solo musulmani e indù, ma tutti noi – ha concluso
il cardinale Gracias – dobbiamo impegnarci affinché non si affermi soltanto il potere
economico dell’India, ma anche la sua autorità spirituale e morale tra le nazioni.
La Chiesa non è parte in questa causa, ma ha un ruolo da svolgere: essere ponte di
comprensione, tolleranza e rispetto. Per questo dobbiamo usare la preghiera, che è
l’arma più potente che abbiamo”. (R.B.)