Il grazie di Benedetto XVI al Regno Unito. Cameron: il Papa ha sfidato il Paese a
pensare
“La diversità della Gran Bretagna moderna”: una “sfida” ma anche “una grande opportunità”:
così il Papa nel discorso di congedo all’aeroporto di Birmingham, al termine del suo
XVII viaggio apostolico di quattro giorni nel Regno Unito, la prima visita di Stato
di un Pontefice in questo Paese. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Thank
you for the warmth…..” “Grazie per il calore della vostra accoglienza
e per l’ospitalità che ho potuto gustare”, il saluto riconoscente di Benedetto XVI
a tutti quanti hanno contribuito alla riuscita dei tanti eventi che hanno costellato
l’impegnativa visita nel Regno Unito. Ho incontrato – ha ricordato il Papa - rappresentanti
di “molte comunità, culture, lingue e religioni che formano la società britannica”.
“The
very diversity of modern Britain” E, “proprio la diversità della Gran
Bretagna – ha aggiunto – è una sfida per il suo Governo e per il suo popolo, ma rappresenta
anche una grande opportunità per un ulteriore dialogo interculturale e interreligioso
per l’arricchimento dell’intera comunità.”
Il Papa ha citato poi l’incontro
con la Regina Elisabetta II e gli altri leader politici:
“I sincerly
hope that these occasions…..” “Spero davvero – ha sottolineato il Papa
– che queste occasioni possano contribuire a confermare e a rafforzare le eccellenti
relazioni fra la Santa Sede e il Regno Unito, specialmente nella collaborazione per
lo sviluppo internazionale, nella cura per l’ambiente naturale e nelle edificazione
di una società civile con un rinnovato senso di valori condivisi ed uno scopo comune”.
Quindi
un cenno particolare alla visita all’arcivescovo di Cantebury e ai vescovi della Chiesa
d’Inghilterra e ai colloqui con esponenti di altre religioni, perché insieme si possa
contribuire “allo sviluppo di una società sana e pluralista”.
Il pensiero
del Papa è andato infine ai cattolici del Regno Unito - clero, religiosi, laici, insegnanti,
studenti, anziani - cui era rivolta in particolare la visita, e che hanno condiviso
la gioia della beatificazione del cardinale John Henry Newman, che “previde con eccezionale
chiarezza” le sfide per i cristiani nel mondo contemporaneo.
Che la
visita di Benedetto XVI nel Regno Unito abbia lasciato un segno positivo tangibile,
si è misurato già nelle parole del primo ministro britannico David Cameron, all’aeroporto
di Birmingham:
“This ceremony brings to a close an increbibly moving…” “Questa
cerimonia – ha sottolineato – conclude quattro giorni incredibilmente commoventi per
il nostro Paese.” Una visita - ha aggiunto Cameron - “davvero storica”, dove il Papa
ha parlato ad una nazione di 6 milioni di cattolici, ma è stato ascoltato da un Paese
di oltre 60 milioni di cittadini e molti altri milioni nel mondo, perché ha offerto
“un messaggio non solo alla Chiesa cattolica ma a ciascuno ed ognuno di noi, di ogni
fede o non credente.”
“It is a challenge to us all to follow...” E’
una sfida per tutti noi – ha proseguito il premier britannico - a seguire la nostra
coscienza, a chiederci non quali sono i nostri diritti, ma quali sono le nostre responsabilità;
a chiederci non cosa possiamo fare per noi stessi, ma cosa possiamo fare per gli
altri”.
Una sfida lanciata al Regno Unito a sedersi e pensare, “che
può essere solo una cosa buona, perché io credo – ha detto Cameron - che tutti possiamo
condividere il messaggio di lavorare per il bene comune e che tutti noi abbiamo un
obbligo sociale verso gli altri, verso le nostre famiglie e le nostre comunità.”
Nella
lista degli obiettivi comuni tra Santa Sede e Regno Unito, Cameron ha posto l’impegno
per contrastare i cambiamenti climatici, la promozione del dialogo interreligioso
e della pace nel mondo, la lotta alla povertà, anche nell’attuale periodo di crisi
economica. Ha garantito Cameron al Papa che la Gran Bretagna manterrà le sue promesse
in materia di aiuti e lavorerà perché anche gli altri Paesi le mantengano.
"When
you think of our contry..." “Quando pensate al nostro Paese pensatelo sempre
non solo come un Paese che tiene alla fede ma profondamente e quietamente compassionevole”,
ha concluso Cameron.