2010-09-19 14:56:38

Benedetto XVI proclama Beato Newman: accogliere il suo appello per un laicato che sa cosa credere


Benedetto XVI ha celebrato al Cofton Park di Birmingham la Messa di Beatificazione del cardinale John Henry Newman, momento culminante del viaggio apostolico nel Regno Unito. Davanti a decine di migliaia di fedeli, il Papa ha rinnovato l’appello del nuovo Beato per un laicato intelligente e non arrogante, che sappia ciò in cui crede. Da Benedetto XVI anche un elogio al coraggio del popolo britannico, nel 70.mo anniversario della “Battaglia d’Inghilterra” contro il regime nazista. All’Angelus, il Papa ha ricordato la particolare devozione del Beato Newman per Maria. Da Londra, il servizio di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

(canto)

Una giornata di festa, un momento di gioia corale al culmine di un viaggio memorabile: Benedetto XVI ha celebrato al Cofton Park di Birmingham la Messa di Beatificazione di John Henry Newman, uno dei figli più illustri della nazione britannica:

“We declare that the venerable Servant of God John Henry, cardinal Newman…”
Davanti a 60 mila fedeli giunti dall’Inghilterra e dall’Irlanda, il Papa ha letto la dichiarazione di Beatificazione, annunciando che la festa del Beato John Henry Newman sarà celebrata il 9 ottobre. Quindi, è stato svelato il ritratto del nuovo Beato, accolto da uno scrosciante applauso dei fedeli:

(Applausi)

Nella sua omelia, Benedetto XVI ha sottolineato che in Newman possiamo riconoscere “la santità di un confessore” che ha dato “testimonianza eloquente” nel suo ministero sacerdotale attraverso la predicazione, gli insegnamenti e gli scritti. Nel nuovo Beato, ha detto, ritroviamo quella gentile tradizione britannica di “insegnamento, di profonda saggezza umana e di intenso amore per il Signore” che ha fatto emergere abbondanti doni di santità:

“Cardinal Newman’s motto, Cor ad cor loquitur…”
“Il motto del cardinale Newman, Cor ad cor loquitur, ‘il cuore parla al cuore’ – ha poi osservato – ci permette di penetrare nella sua comprensione della vita cristiana come chiamata alla santità, sperimentata come l’intenso desiderio del cuore umano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio”. Egli, ha soggiunto, ci rammenta che “la fedeltà alla preghiera ci trasforma gradualmente nell’immagine divina”.

L’insegnamento di Newman, dunque, “spiega come il fedele cristiano si sia posto in maniera definitiva al servizio dell’unico vero Maestro”, che ha “assegnato un compito specifico a ciascuno di noi”. Benedetto XVI ha quindi rivolto l’attenzione alla grande opera intellettuale di Newman:

“His insights into the relationship between faith and reason…”
“Le sue intuizioni sulla relazione fra fede e ragione, sullo spazio vitale della religione rivelata nella società civilizzata”, ha spiegato, “non furono soltanto di importanza profonda per l’Inghilterra vittoriana, ma continuano ancora oggi ad ispirare e ad illuminare molti in tutto il mondo”.

Il Papa ha così reso onore alla visione dell’educazione di Newman alla base delle scuole e degli istituti universitari cattolici di oggi:

“Firmly opposed to any reductive or utilitarian approach…”
“Fermamente contrario ad ogni approccio riduttivo o utilitaristico – ha rammentato –
egli cercò di raggiungere un ambiente educativo nel quale la formazione intellettuale, la disciplina morale e l’impegno religioso procedessero assieme”. Ed ha richiamato il famoso appello del nuovo Beato per un laicato intelligente e ben istruito, “un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico”, che sa bene cosa credere e cosa non credere. Una visione, ha auspicato, che possa ispirare quanti oggi sono impegnati nel compito dell’insegnamento e della catechesi.

Il Santo Padre non ha poi mancato di soffermarsi sulla dimensione pastorale della vita e dell’opera di Newman, ricordandone in particolare “il calore e l’umanità”:

“He lived out that profoundly human vision of priestly…”
“Egli - ha ricordato – visse quella visione profondamente umana del ministero sacerdotale” durante gli anni spesi nell’Oratorio da lui fondato a Birmingham, in particolare “visitando i malati ed i poveri” e “prendendosi cura di quanti erano in prigione”. Alla sua morte, ha detto, “molte migliaia di persone si posero in fila per le strade del luogo mentre il suo corpo veniva portato alla sepoltura a mezzo miglio da qui”. E’ bello allora, centoventi anni dopo, vedere “grandi folle” nuovamente riunirsi qui per il riconoscimento di santità di “questo amatissimo padre di anime”.

Il Papa non ha poi mancato di ricordare che oggi nel Regno Unito si commemora il 70.mo anniversario della “Battaglia d’Inghilterra”:

“For me as one who lived and suffered through the dark…”
“Per me, che ho vissuto e sofferto lungo i tenebrosi giorni del regime nazista in Germania – ha confidato il Papa – è profondamente commovente essere qui con voi in tale occasione, e ricordare quanti dei vostri concittadini hanno sacrificato la propria vita, resistendo coraggiosamente alle forze di quella ideologia maligna”.

Il mio pensiero - ha soggiunto - “va in particolare alla vicina Coventry, che ebbe a soffrire un così pesante bombardamento e una grave perdita di vite umane nel novembre del 1940”:

“Seventy years later, we recall with shame and horror…”
“Settant’anni dopo – ha affermato – ricordiamo con vergogna ed orrore la spaventosa quantità di morte e distruzione che la guerra porta con sé”. Ha così rinnovato il “proposito di agire per la pace e la riconciliazione in qualunque luogo in cui sorga la minaccia di conflitti”. Prima della recita dell’Angelus, il Papa ha salutato i fedeli di Siviglia, dove ieri è stata beatificata Madre Maria Purisma de la Cruz. Che la nuova Beata, ha detto, sia “di ispirazione per le giovani donne a seguire il suo esempio di amore totale a Dio e al prossimo”.

(canto)







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