A Münster la Beatificazione del sacerdote tedesco Gerhard Hirschfelder, morto nel
lager di Dachau
Si celebra nel pomeriggio nel Duomo di Münster, in Germania, il rito di Beatificazione
del Venerabile Servo di Dio Gerhard Hirschfelder, alla presenza del cardinale Joachim
Meisner, arcivescovo di Colonia, rappresentante del Santo Padre. Lo stesso Benedetto
XVI ne ha dato l’annuncio, ricevendo il nuovo ambasciatore tedesco presso la Santa
Sede lo scorso 13 settembre. Il nuovo Beato nacque nella contea boema di Glatz il
17 febbraio 1907; non conobbe mai il padre, un “vuoto” morale e affettivo che marcò
profondamente i suoi primi anni e gli causò qualche problema anche nel momento della
sua scelta definitiva di vita. Dopo aver frequentato il liceo a Glatz, si trasferì
a Breslavia per gli studi di Teologia, avvertendo già con crescente sicurezza la chiamata
al ministero sacerdotale. Per ricevere gli ordini maggiori il giovane Hirschfelder
dovette chiedere una dispensa alla competente Congregazione romana, che concesse i
permessi a fine agosto 1931; al conferimento del suddiaconato e del diaconato seguì
l’ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Breslavia, il 31 gennaio 1932. Sulla
fotografia della sua Prima Messa, celebrata a Bad Lagenau, appose le parole “Cristo,
il nostro agnello pasquale, è risorto, Alleluja”, che lo avrebbero accompagnato per
il resto della sua vita e lungo tutto il servizio presbiterale. Negli anni seguenti
fu cappellano a Tscherbeney (1932-1939) e a Habelschwerdt (1939-1941), occupandosi
anche di pastorale giovanile. Con l’avvento al potere di Adolf Hitler, il 30 gennaio
1933, il giovane sacerdote non tardò a rendersi conto della natura e degli effetti
della propaganda nazionalsocialista; mediante la sua vicinanza e la direzione spirituale
cercò di tenere lontano i suoi giovani dai gruppi della “Gioventù Hitleriana”, suscitando
la reazione della polizia del regime. Nelle sue omelie denunciò coraggiosamente gli
eccessi e le violenze di quel periodo, il che gli valse l’arresto il primo agosto
1941; durante la prigionia a Glatz scrisse una Via Crucis e alcune riflessioni sul
sacerdozio, il matrimonio e la famiglia. Trasportato nel campo di concentramento di
Dachau il 15 dicembre 1941, morì per fame e malattia il primo agosto 1942. Il 27 marzo
scorso Benedetto XVI autorizzava la promulgazione del decreto riguardante il martirio
del Servo di Dio, la cui causa di Beatificazione si era aperta nella Cattedrale di
Münster il 19 settembre 1998.All’odierna liturgia prendono parte pellegrini da tutta
la Germania, dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca, dove il ricordo del giovane sacerdote
si mantiene vivo con tutta la forza della sua luminosa testimonianza. (A cura
di Marina Vitalini)