2010-09-19 08:19:18

A Münster la Beatificazione del sacerdote tedesco Gerhard Hirschfelder, morto nel lager di Dachau


Si celebra nel pomeriggio nel Duomo di Münster, in Germania, il rito di Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Gerhard Hirschfelder, alla presenza del cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, rappresentante del Santo Padre. Lo stesso Benedetto XVI ne ha dato l’annuncio, ricevendo il nuovo ambasciatore tedesco presso la Santa Sede lo scorso 13 settembre. Il nuovo Beato nacque nella contea boema di Glatz il 17 febbraio 1907; non conobbe mai il padre, un “vuoto” morale e affettivo che marcò profondamente i suoi primi anni e gli causò qualche problema anche nel momento della sua scelta definitiva di vita. Dopo aver frequentato il liceo a Glatz, si trasferì a Breslavia per gli studi di Teologia, avvertendo già con crescente sicurezza la chiamata al ministero sacerdotale. Per ricevere gli ordini maggiori il giovane Hirschfelder dovette chiedere una dispensa alla competente Congregazione romana, che concesse i permessi a fine agosto 1931; al conferimento del suddiaconato e del diaconato seguì l’ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Breslavia, il 31 gennaio 1932. Sulla fotografia della sua Prima Messa, celebrata a Bad Lagenau, appose le parole “Cristo, il nostro agnello pasquale, è risorto, Alleluja”, che lo avrebbero accompagnato per il resto della sua vita e lungo tutto il servizio presbiterale. Negli anni seguenti fu cappellano a Tscherbeney (1932-1939) e a Habelschwerdt (1939-1941), occupandosi anche di pastorale giovanile. Con l’avvento al potere di Adolf Hitler, il 30 gennaio 1933, il giovane sacerdote non tardò a rendersi conto della natura e degli effetti della propaganda nazionalsocialista; mediante la sua vicinanza e la direzione spirituale cercò di tenere lontano i suoi giovani dai gruppi della “Gioventù Hitleriana”, suscitando la reazione della polizia del regime. Nelle sue omelie denunciò coraggiosamente gli eccessi e le violenze di quel periodo, il che gli valse l’arresto il primo agosto 1941; durante la prigionia a Glatz scrisse una Via Crucis e alcune riflessioni sul sacerdozio, il matrimonio e la famiglia. Trasportato nel campo di concentramento di Dachau il 15 dicembre 1941, morì per fame e malattia il primo agosto 1942. Il 27 marzo scorso Benedetto XVI autorizzava la promulgazione del decreto riguardante il martirio del Servo di Dio, la cui causa di Beatificazione si era aperta nella Cattedrale di Münster il 19 settembre 1998.All’odierna liturgia prendono parte pellegrini da tutta la Germania, dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca, dove il ricordo del giovane sacerdote si mantiene vivo con tutta la forza della sua luminosa testimonianza. (A cura di Marina Vitalini)








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