2010-09-18 16:19:06

Proclamata Beata la religiosa spagnola Purísima de la Cruz: si fece povera con i poveri


“È la seconda beatificazione in Spagna nel giro di una settimana, la conferma che questa resta una terra fecondissima di Santi contemporanei”: così il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, mons. Angelo Amato, presenta Suor Maria dell’Immacolata Concezione, nota come Madre Purísima de la Cruz, beatificata questa mattina a Siviglia. Ascoltiamo mons. Amato nel servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

“Madre Purísima de la Cruz diede testimonianza eroica delle virtù cristiane soprattutto in quattro campi: carità, prudenza, povertà e umiltà. Nell’esercizio del suo apostolato di carità verso i poveri ella ha parlato soprattutto con il linguaggio muto ma efficace dell’esempio”.

“I poveri sono i nostri signori”: seguiva alla lettera Suor Maria dell’Immacolata Concezione l’insegnamento di Sant’Angela della Croce, la fondatrice delle Suore della Compagnia della Croce di Siviglia che l’accolsero a soli 19 anni come novizia. Lei, madrilena e benestante di nascita, poteva avere una vita sociale piena di agi, ma scelse di assistere i malati e di servire gli ultimi, e sposò la povertà, in tutte le sue espressioni, perfino nelle cure mediche per il tumore che la riportò alla Casa del Padre nel 1998. Anche da Madre Superiora, ruolo che rivestì per quattro volte con il permesso della Santa Sede, teneva per sé i compiti più umili, come quello di pulire i servizi igienici: “Nella casa di Dio non ci sono uffici bassi, tutti sono alti”, diceva, e il suo impegno nel lavoro faceva parte della virtù della povertà. Ancora mons. Amato:

“La nostra Beata rimane un valido esempio della fecondità dell’obbedienza al carisma di fondazione di Sant’Angela della Croce: farsi poveri con i poveri per guardagnarli a Cristo. Ella fu eroica nell’incentivare la vita interiore delle Consorelle, ponendo l’accento sull’importanza della vita spirituale nutrita di preghiera, di silenzio, di obbedienza, di carità e di servizio ai poveri”.

Madre Purísima de la Cruz diceva alle sue consorelle di non aspettare l’aiuto degli altri, ma di lottare con tutti per mantenere il carisma. Fu questa sua capacità di conservare intatto lo spirito dell’Istituto a far fiorire le vocazioni nella Congregazione, anche nella difficile fase che seguì il Concilio Vaticano II. Perseverare nella tradizione, questo il consiglio della Madre Superiora alle religiose per intraprendere un cammino di Santità, quella Santità che il popolo di Siviglia le riconosceva già in vita e testimoniò con maggior forza dopo la sua morte. Mons. Amato:

“Madre Purísima può essere chiamata la 'Madre Generale del Postconcilio', perché attuò il vero rinnovamento voluto dal Vaticano II e cioè: fedeltà al Vangelo; fedeltà a Gesù Cristo; fedeltà a Maria, come Regina e Madre della Compagnia della Croce; fedeltà alla Chiesa e al Papa; fedeltà a Sant’Angela della Croce; fedeltà alla Regola e alla sane tradizioni. Fedeltà ai valori non alle mode. Fedeltà alla sostanza non alle apparenze”.







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