L’Onu segnala nuovi incidenti in mare per i migranti in fuga dal Corno d’Africa
Proseguono senza sosta gli sbarchi sulle coste yemenite di immigrati dal Corno d’Africa
in fuga da situazioni di conflitto, instabilità, siccità e povertà. A darne notizia
è l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che ha ricevuto
un rapporto riguardante un’uccisione e vari annegamenti nel Golfo di Aden, segno che
la stagione autunnale dei flussi migratori misti ha avuto inizio. Secondo le informazioni
ricevute mercoledì dai nuovi arrivati in Yemen, un uomo etiope sarebbe stato picchiato
a morte e gettato in mare dagli scafisti di un’imbarcazione che trasportava 105 migranti
e rifugiati africani, per la maggior parte etiopi. La vittima aveva effettuato la
traversata sottocoperta in un ambiente soffocante, poi è stato picchiato e rinchiuso
nella sala macchine dopo aver supplicato per avere dell’acqua. L’imbarcazione su cui
viaggiava ha impiegato 50 ore per arrivare in Yemen dal villaggio somalo di Shimbrale,
a est di Bossas. Lunedì due donne somale, una delle quali al quinto mese di gravidanza,
sarebbero affogate lungo la costa yemenita nella regione di Shabwa quando gli scafisti
hanno fatto sbarcare i passeggeri troppo lontano dalla costa a dispetto delle avverse
condizioni del mare. Un’altra persona è dispersa e presumibilmente morta. Secondo
i nuovi arrivati, sull’imbarcazione viaggiavano 55 somali, partiti dal villaggio somalo
di Suweto, a est di Bossaso, la sera dell’11 settembre. In entrambi i casi e dopo
aver trovato i migranti esausti sulla riva, la Society for Humanitarian Solidarity
(Shs), partner locale dell’Unhcr, ha fornito ai nuovi arrivati biscotti altamente
energetici e acqua, prima di trasferirli al centro di accoglienza di Mayfaa al fine
di registrarli, curarli e permettere loro di riposare. Negli ultimi tre mesi, l’Unhcr
e i suoi partner nel centro di transito di Bab El-Mandab hanno notato un incremento
della mortalità tra i nuovi arrivati etiopi dal Gibuti. Dal mese di giugno, più di
40 cadaveri sono stati scoperti lungo la costa yemenita del Mar Rosso. Inoltre un
numero sempre maggiore di nuovi arrivati etiopi soffre di violenti attacchi all’intestino,
nausea e disidratazione. I partner dell’Unhcr, la Mezzaluna Rossa e la Shs, hanno
trasferito i malati nelle strutture sanitarie. La clinica nel campo di Kharaz, vicino
a Bab El-Mandab, ha curato da sola 47 casi del genere. I migranti etiopi hanno iniziato
il loro viaggio in mare a Obock, nel Gibuti, e hanno riferito allo staff dell’Unhcr
che a Obock la gente muore ogni giorno a causa di gravi forme di diarrea. Finora quest’anno
32.364 migranti e rifugiati africani sono arrivati in Yemen dal Corno d’Africa a bordo
di 677 imbarcazioni di scafisti, in fuga da situazioni di conflitto, instabilità,
siccità e povertà. Durante questo periodo, circa 50 persone hanno perso la vita in
mare nel tentativo di raggiungere lo Yemen – sia per le terribili condizioni sanitarie
e igieniche affrontate durante la traversata, sia per i fatali traumi subiti per opera
degli scafisti. (M.G.)