Il saluto del Papa ai giovani e ai fedeli del Galles
Il Papa al termine della Messa nella Cattedrale di Westminster ha rivolto questo saluto
ai giovani:
Cari giovani amici,
grazie per il vostro caloroso
saluto! “Il cuore parla al cuore” – cor ad cor loquitur – come sapete. Ho scelto
queste parole così care al Cardinal Newman come tema della mia visita. In questi pochi
momenti in cui stiamo insieme desidero parlarvi dal cuore e chiedervi di aprire il
vostro a ciò che vi dirò. Chiedo ad ognuno di voi, prima di tutto, di guardare
dentro al proprio cuore. Pensate a tutto l’amore, per ricevere il quale il vostro
cuore è stato creato e a tutto l’amore che esso è chiamato a donare. In fin dei conti,
siamo stati fatti per amare. Questo è ciò che la Bibbia intende quando afferma che
siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio: siamo stati fatti per conoscere
il Dio dell’amore, il Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo, e per trovare la nostra
piena realizzazione in quel divino amore che non conosce né inizio né fine.
Siamo
stati fatti per ricevere amore e di fatto ne abbiamo. Ogni giorno dovremmo ringraziare
Dio per l’amore che abbiamo già ricevuto, per l’amore che ci ha resi ciò che siamo,
l’amore che ci ha mostrato cosa è davvero importante nella vita. Dobbiamo ringraziare
il Signore per l’amore che abbiamo ricevuto dalle nostre famiglie, amici, insegnanti,
e da tutte quelle persone che nella vita ci hanno aiutato a comprendere quanto siamo
preziosi, ai loro occhi e agli occhi di Dio.
Siamo stati fatti anche
per donare amore, per fare dell’amore l’ispirazione di ogni nostra attività, la realtà
più solida della nostra vita. A volte ciò sembra tanto naturale, specialmente quando
sentiamo l’euforia dell’amore, quando i nostri cuori sono ricolmi di generosità, di
idealismo, del desiderio di aiutare gli altri, di costruire un mondo migliore. Ma
allo stesso tempo ci rendiamo conto che amare è difficile: i nostri cuori possono
facilmente essere induriti dall’egoismo, dall’invidia e dall’orgoglio. La Beata Madre
Teresa di Calcutta, la grande Missionaria della Carità, ci ricordava che dare amore,
amore puro e generoso, è il frutto di una decisione quotidiana. Ogni giorno dobbiamo
scegliere di amare e ciò richiede un aiuto, l’aiuto che proviene da Cristo, dalla
preghiera, dalla saggezza che si trova nella sua parola e dalla grazia che egli effonde
su di noi nei sacramenti della sua Chiesa.
Questo è il messaggio che
desidero condividere con voi oggi. Vi chiedo di guardare dentro il vostro cuore ogni
giorno, per trovare la sorgente di ogni amore autentico. Gesù è sempre là, aspettando
tranquillamente che possiamo raccoglierci con lui ed ascoltare la sua voce. Nel profondo
del vostro cuore egli vi chiama a trascorrere del tempo con lui nella preghiera. Ma
questo tipo di preghiera, la vera preghiera, richiede disciplina: richiede di trovare
dei momenti di silenzio ogni giorno. Spesso ciò significa attendere che il Signore
parli. Anche fra le occupazioni e lo stress della nostra vita quotidiana abbiamo bisogno
di dare spazio al silenzio, perché è nel silenzio che troviamo Dio, ed è nel silenzio
che scopriamo chi siamo veramente. E con ciò, scopriamo la vocazione particolare che
Dio ci ha dato per l’edificazione della sua Chiesa e la redenzione del nostro mondo.
Il
cuore parla al cuore. Con queste parole pronunciate dal mio cuore, cari giovani amici,
assicuro le mie preghiere per voi affinché le vostre vite portino frutti abbondanti
per la crescita della civiltà dell’amore. Vi chiedo anche di pregare per me, per il
mio ministero di successore di Pietro, e per le necessità della Chiesa nel mondo.
Su di voi, sulle vostre famiglie ed i vostri amici, di cuore invoco da Dio benedizioni
di sapienza, gioia e pace.
Il Papa, dopo il saluto ai giovani, si
è recato per benedire, in cattedrale, un mosaico raffigurante il santo patrono del
Galles, St David. Quindi ha rivolto il suo saluto ai fedeli del Galles:
Venerato
Fratello Mons. Regan,
grazie per il caloroso saluto che mi ha rivolto
a nome dei fedeli del Galles. Sono felice di avere questa opportunità di onorare la
nazione e le sue antiche tradizioni cristiane benedicendo un mosaico di San Davide,
il patrono del popolo Gallese, e accendendo la candela della statua di Nostra Signora
di Cardigan.
San Davide fu uno dei grandi santi del sesto secolo, quell’epoca
d’oro di santi e missionari in queste isole, e fu per questo un fondatore della cultura
cristiana che sta alle radici dell’Europa moderna. La predicazione di Davide fu semplice,
ma profonda. Le parole che, morente, pronunciò ai monaci furono “Siate felici, conservate
la fede e fate cose semplici”. Sono le cose semplici che rivelano il nostro amore
per colui che ci ha amati per primo (cfr 1Gv 4,19) e che uniscono le persone in una
comunità di fede, amore e servizio. Possa il messaggio di san Davide, in tutta la
sua semplicità e ricchezza, continuare a risuonare nel Galles di oggi, attirando i
cuori del suo popolo ad un rinnovato amore per Cristo e la sua Chiesa.
Nella
sua secolare storia, la gente del Galles si è distinta per la sua devozione alla Madre
di Dio; ciò è posto in evidenza dagli innumerevoli luoghi del Galles chiamati “Llanfair”
– Chiesa di Maria. Mentre mi appresto ad accendere la candela sorretta da Nostra Signora,
prego affinché Ella continui ad intercedere presso il suo Figlio per tutti gli uomini
e le donne del Galles. Che la luce di Cristo continui a guidare i loro passi e plasmare
la vita e la cultura della nazione.
Purtroppo non mi è stato possibile
recarmi in Galles durante questa visita. Ma spero che questa splendida statua, che
ora ritorna al Santuario Nazionale di Nostra Signora di Cardigan, sarà un ricordo
permanente del profondo amore del Papa per il popolo del Galles e della sua costante
vicinanza sia nella preghiera, che nella comunione della Chiesa.
Bendith
Duw ar bobol Cymru! Dio benedica il popolo del Galles!