Gli incontri ecumenici. Il Papa: testimoniare insieme il Vangelo, liberi dai conformismi
del nostro tempo
100 anni fa nasceva il movimento ecumenico moderno: da allora sono stati compiuti
“notevoli progressi verso questo nobile obiettivo”, ma “molto ancora rimane da fare”.
Lo ha ricordato Benedetto XVI nel suo saluto al termine dei Vespri celebrati ieri
sera nell’Abbazia di Westminster e dopo l’incontro con l’arcivescovo di Caterbury
a Palazzo Lambeth a Londra. Il servizio di Roberta Gisotti.
Ciò che desidero
lasciarvi questa sera – ha detto il Papa rivolto ai leader delle confessioni cristiane
- “è una parola di incoraggiamento”, “in fedeltà al mio ministero di vescovo di Roma
e successore di san Pietro, incaricato di una cura particolare per l’unità del gregge
di Cristo”.
“Dear friends, we are all aware of the challenges…” “Cari
amici – ha aggiunto – siamo tutti consapevoli delle sfide e delle benedizioni, delle
delusioni e dei segni di speranza che hanno contraddistinto il nostro cammino ecumenico”.
“At
the same time, with evangelical realismo….” “Allo stesso tempo – ha
proseguito - “con evangelico realismo, dobbiamo anche riconoscere le sfide che ci
stanno davanti, non solamente sulla via dell’unità dei cristiani, ma anche nel nostro
impegno di proclamare Cristo ai nostri giorni.” Ciò comporta, “in una società che
è divenuta sempre più indifferente e persino ostile al messaggio cristiano”, “una
gioiosa e convincente testimonianza” e un’obbedienza alla volontà del Signore “libera
dal conformismo intellettuale o dal facile adattamento allo spirito del tempo.”
Benedetto
XVI, si è detto anche convinto - parlando con l’arcivescovo di Canterbury, il dr.
Rowan Williams, - che “l’unità voluta di Cristo per i suoi discepoli giungerà solo
come risposta alla preghiera, mediante l’azione dello Spirito Santo, che senza sosta
rinnova la Chiesa e la guida alla pienezza della verità”.
Il Papa ha
poi osservato che la multiculturalità crescente nella società “reca con sé l’opportunità
di incontrare altre religioni”, aprendo “la possibilità di esplorare” insieme a credenti
di altre fedi, “vie per essere testimoni della dimensione trascendente della persona
umana e della chiamata universale alla santità.”
“Ecumenical cooperation……” “La
collaborazione ecumenica in questo ambito - ha concluso - rimane essenziale per promuovere
la pace e l’armonia in un mondo che cosi spesso sembra a rischio di frammentazione.”