Obiettivi del Millennio: un "fiasco" secondo il relatore Onu per l'Alimentazione
“Oggi nel mondo ci sono 100 milioni di affamati in più rispetto a dieci anni fa, quando
gli Obiettivi del Millennio furono adottati. Le ragioni di un tale fiasco sono molteplici.
Ma l’approccio stesso degli Obiettivi è stato sbagliato. Deve e può essere riesaminato”:
giunge da Olivier de Schutter, relatore speciale dell’Onu per il diritto all’alimentazione,
il duro monito alle politiche di lotta alla fame e alla povertà finora adoperate.
Alla vigilia del vertice di New York convocato, tra il 20 e il 22 settembre, per fare
il punto sul raggiungimento degli Obiettivi, De Schutter aggiunge: “Gli Obiettivi
del Millennio sono stati utili per mobilitare denaro ed energie ma vanno ad attaccare
i sintomi della povertà – sottopeso infantile, mortalità materna, malattie – mentre
ignorano le più profonde cause del sottosviluppo e della fame, e si focalizzano su
obiettivi statistici”. Alla comunità internazionale, in particolare ai Paesi ricchi
- riferisce l'agenzia Misna - l’esperto chiede di cambiare approccio, guardando agli
ostacoli strutturali che impediscono lo sviluppo, ad esempio il debito, le politiche
di scambi commerciali, i paradisi fiscali. “Consentendo l’esistenza di paradisi fiscali
– sostiene De Schutter – i paesi ricchi incoraggiano le elite corrotte a continuare
a prendere in giro i loro popoli. I Paesi poveri hanno un debito estero tale che è
semplicemente incompatibile con il raggiungimento degli Obiettivi”. Secondo l’esperto
in diritto, occorre passare dall’approccio di tipo caritatevole a un approccio coinvolgente
per le popolazioni, le società civili, e soprattutto basato sui diritti umani. L’ultimo
rapporto dell’Onu sulla fame del mondo registra una lieve diminuzione della fame,
rispetto all’anno scorso, da un miliardo e 23 milioni nel 2009 a 325 milioni oggi.
(R.P.)