Malaysia. Avviato il Comitato interreligioso nazionale: passo importante per il dialogo
“E’ un passo importante per costruire l’armonia interreligiosa in Malaysia. E’ un
comitato che servirà a incontrarsi, dialogare e affrontare insieme – governo e comunità
religiose – tutte le questioni più delicate relative alla convivenza interreligiosa
in Malaysia”: con queste parole, espresse in un colloquio con l’agenzia Fides, il
rev. Thomas Philips, Presidente del “Malaysian Consultative council of buddhism, christianity,
hinduism, sikhism and taoism” commenta l’avvio dei lavori del nuovo “Comitato per
la Comprensione e l’Armonia fra le Religioni”, di cui è stato chiamato a far parte.
Nei giorni scorsi il Primo Ministro della Malaysia, Datuk Seri Najib Razak, dopo alcuni
mesi di rinvio, ha riunito i 35 membri del Comitato, assicurando pieno sostegno organizzativo
e la copertura finanziaria del governo alle attività del gruppo, dando così ufficialmente
avvio ai lavori dell’organismo. Il Comitato ha l’obiettivo di garantire un pieno coordinamento
fra il governo e le comunità religiose, per affrontare e risolvere di comune accordo
le questioni che toccano la nazione nelle delicate materie religiose. “Siamo in un
Paese multietnico, multiculturale e multireligioso: dunque era necessario un luogo
di dialogo, in concerto con le istituzioni. Credo che questa iniziativa potrà giovane
alla convivenza interreligiosa e all’armonia sociale nella nazione”, nota il rev.
Philips, membro della Chiesa siriaca di san Tommaso. Sul tavolo del Comitato saranno
esaminate questioni che negli ultimi mesi hanno agitato la nazione: quella relativa
all’uso del termine “Allah” per i cristiani; il problema delle conversioni da una
religione all’altra; altre questioni relative ai luoghi di culto e ai rapporti fra
comunità diverse. “Il fine è comprendersi e giungere a soluzioni condivise, che stemperino
ogni tensione e possano promuovere la pace. In ogni nazione e in ogni comunità religiosa
possono esserci degli estremisti: il Comitato servirà, speriamo, proprio a rendere
inoffensivi i loro tentativi di seminare disordine e tensione”, conclude il Rev. Philips.
(R.P.)