2010-09-17 08:35:56

Benedetto XVI incontra l’arcivescovo di Canterbury. Mons. Langham: evento di guarigione


Oggi pomeriggio il Papa incontrerà l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, al Lambeth Palace. In serata, si terrà la celebrazione ecumenica nella Westminster Abbey. Sul significato, anche simbolico, di questo incontro tra il Pontefice e il Primate della Comunione Anglicana, il nostro inviato Alessandro Gisotti ha intervistato mons. Mark Langham, incaricato dei rapporti con gli anglicani del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani:RealAudioMP3

R. – Vedere due grandi leader di comunità religiose pregare insieme è un’immagine molto forte per la gente d’Inghilterra. Anche storicamente, possiamo pensare alla controversia con il cattolicesimo. Questa è una guarigione del passato, vedere il leader della Chiesa cattolica, il Santo Padre, in Inghilterra in un santuario che rappresenta lo Stato e anche la Chiesa di Inghilterra, vedere qui il Papa rappresenta un momento di guarigione e di pace.

D. – “Purificazione della memoria”, come tante volte ha detto Giovanni Paolo II…

R. – Appunto. Per l’Inghilterra è molto importante perché qui i cattolici si sentono, si sono sentiti, forse, nel passato, un po’ più ai margini della società. Quindi, questo sarà un momento per ridare attenzione alla fede cattolica nella società inglese.

D. – Quali risultati ci si può attendere da questa visita del Papa nel rapporto con gli anglicani in un momento che sicuramente è delicato?

R. – Penso che il messaggio fondamentale sarà quello di una forte spinta verso la continuazione del dialogo. Loro parleranno della commissione Arcic, la Commissione internazionale anglicana romano-cattolica, che continuerà l’anno prossimo il dialogo tra le due Chiese. E’ un momento per considerare l’importanza di questo dialogo, perché dobbiamo parlare alla società inglese nel suo insieme. La nostra missione deve essere fatta insieme e questo sarà un forte messaggio per tutti i cristiani.

D. – A Westminster Abbey il Papa pregherà con i fedeli delle diverse confessioni cristiane. Possiamo dire che ancora una volta la preghiera è segno e strumento dell’ecumenismo …

R. – Certo, pregare insieme è la cosa fondamentale, la prima cosa da fare nel lavoro dell’ecumenismo. Ho sentito da tanti leader di diverse tradizioni che secondo loro il Santo Padre può far pregare insieme tanti diversi leader e membri di altre Chiese. E’ un dono che la Santa Sede può fare a tutto il cristianesimo, per tutte le tradizioni. Quindi, sarà un momento molto importante.







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