Azione Cattolica: appello alla politica italiana in nome del bene comune
“La ripresa del mercato del lavoro, il sostegno alle famiglie, specie quelle più numerose,
le riforme istituzionali, la tutela dei più deboli, la promozione dell’integrazione
tra italiani e stranieri, l’attenzione alle povertà globali e all’ambiente”. Sono
temi al centro del messaggio rivolto dall’Azione cattolica italiana “al Paese e alla
politica” al termine del Convegno dei presidenti e degli assistenti diocesani dal
titolo “Eucarestia e vita quotidiana”, che si è tenuto ad Ancona dal 10 al 12 settembre
scorsi. “L’Azione cattolica italiana – afferma il messaggio citato dalla Zenit -
desidera proporre una breve riflessione perché la ripresa di settembre coincida con
una radicale e nuova attenzione ai problemi reali e concreti che gli italiani vivono
ogni giorno, nella vita feriale”. L’Ac, in questa prospettiva, auspica che “la prossima
Settimana sociale dei cattolici italiani, che si terrà a Reggio Calabria dal 14 al
17 ottobre, sia un momento di respiro per rilanciare l’impegno a favore del bene comune,
contro ogni disfattismo e in nome della speranza che muove i credenti”. L'Azione cattolica
pone l’accento quindi sulla cosiddetta questione morale: “Rileviamo che alcune condotte
personali – a prescindere che abbiano rilevanza penale – appaiono riprovevoli perché
evidenziano scarso senso istituzionale, incuria del bene comune, uso privatistico
di funzioni pubbliche o comunque socialmente rilevanti”. “Nell’omelia dello scorso
10 agosto – si legge ancora nel messaggio -, in occasione della festa di san Lorenzo,
il cardinale presidente della Cei Angelo Bagnasco ha ricordato che “alla radice di
tanti mali e di tante povertà vi è il ‘sottosviluppo morale’, e per questo la Chiesa
non cessa di servire il mondo, nella persona amata dei poveri e nella figura delle
istituzioni che presiedono il bene comune, anche con il richiamo alla dimensione etica
della vita personale e sociale”. Tra le priorità del Paese si impone quella del lavoro.
“Solo pochi giorni fa – ricorda Ac - l’Istat confermava che oltre un giovane su quattro
in Italia è disoccupato”. Appare dunque necessaria “una verifica oggettiva delle politiche
del lavoro sinora adottate, rese tra l’altro incomplete dall’assenza di un moderno
sistema di welfare” così come “sembrano necessari investimenti per la formazione dei
giovani non disgiunti da un organico progetto educativo”. Un appello pressante è rivolto
anche per la tutela delle famiglie: “L’Italia destina alle famiglie risorse insufficienti,
inferiori al resto d’Europa, e nonostante si accenni da anni a forme di sostegno più
forti, quali il quoziente familiare, finora non si è passato a nulla di concreto”.
In questo contesto “la speranza, le speranze vanno ostinatamente cercate nei segni
buoni dei territori, nelle donne e negli uomini di buona volontà che continuano a
servire le persone e le città ‘nonostante’ il terreno poco fertile”. In questa prospettiva
la sfida educativa rappresenta “la risposta più significativa a molti dei problemi
del Paese”. Per questo motivo, “l’Azione cattolica attende con fiducia la pubblicazione
degli Orientamenti decennali dei vescovi italiani, dedicati al tema dell’educazione.
Azione Cattolica rilancia infine il monito che Benedetto XVI ha lanciato già nel 2008
da Cagliari sull’urgenza di “lavorare alla formazione di una nuova generazione di
uomini e di donne credenti, capaci di assumere responsabilità pubbliche nella vita
civile e dunque anche nella vita politica”. L’ultimo appello è per la libertà di espressione
dell’ampio contesto dell’associazionismo e del terzo settore: “In virtù del decreto
ministeriale che cancella le tariffe postali agevolate, l’intera stampa del terzo
settore e dell’associazionismo laico e cattolico, in gran parte gratuita e alternativa,
rischia di essere eliminata. Un fatto denunciato, nell’intera estate, solo da Avvenire,
e al quale non si è posto adeguato rimedio”. (M.G.)