2010-09-16 16:03:29

Ue e Usa chiedono l'estensione dello stop agli insediamenti israeliani in Cisgiordania


Il Consiglio Europeo, riunito oggi a Bruxelles, si è occupato della situazione israelo-palestinese. Il vertice dei capi di Stato e di governo dei 27 ha chiesto un’estensione della moratoria degli insediamenti ebraici in Cisgiordania, in scadenza il 26 settembre prossimo, per consentire un buon esito dei colloqui diretti tra israeliani e palestinesi in corso in questi giorni. Sulla stessa linea anche gli Stati Uniti, principali mediatori in questi negoziati. Su questa fase del processo di pace in Medio Oriente, Giancarlo La Vella ha intervistato Giorgio Bernardelli, esperto dell’area:RealAudioMP3

R. - Questo è un negoziato pieno di insidie. E’ un conflitto complesso e pieno di punti che possono creare attriti e tensioni. Io credo che, però, se si passerà questo primo scoglio, questo negoziato durerà parecchio. Non penso che ci saranno ostacoli tali da far saltare tutto all’inizio. Certo, non c'è garanzia del fatto che il negoziato poi porti a un risultato positivo e a una risoluzione del conflitto. Tuttavia credo che si passerà questo scoglio del 26 settembre. La cosa interessante è il modo in cui potrebbe essere superato questo scoglio. Il ragionamento è: se noi definiamo nell’arco di pochi mesi quella che potrebbe essere la mappa di questi due Stati, una volta per tutte, a quel punto un problema come quello della costruzione degli insediamenti non esiste più. Netanyahu non ci ha mai detto quali sono i confini di questo Stato palestinese che lui ha in mente. Se davvero nel giro di tre mesi si arrivasse a questa mappa sarebbe un passo in avanti molto importante.

D. - Credi che la comunità internazionale imponga dei termini a questi negoziati affinché non vadano troppo in avanti ma per arrivare a una soluzione quanto prima?

R. - Questo è un negoziato in cui l’amministrazione americana si sta giocando moltissimo e i frutti si vedono anche perché questo negoziato fino a pochi mesi fa era assolutamente impensabile. Io credo che più che sui tempi le pressioni saranno sulla sostanza. Certo l’amministrazione Obama non vuole un negoziato che vada avanti a tempo indeterminato. Poi c’è anche un’urgenza dettata dal fatto che la situazione sul terreno richiede decisioni abbastanza rapide.

Kashmir
Proseguono le manifestazioni di protesta nel Kashmir indiano, originate dalla vicenda del rogo del Corano negli Stati Uniti e degenerate in scontri di stampo separatista. Nelle ultime 24 ore la polizia ha ucciso 5 persone, durante le ultime dimostrazioni, mentre l’esercito ha annunciato che domani riprenderanno i collegamenti aerei verso Srinagar, interrotti dopo la chiusura dell'aeroporto.

Afghanistan
Le violenze a sfondo anticristiano non hanno risparmiato neanche l’Afghanistan, dove la popolazione ha protestato anche contro le elezioni legislative di dopodomani. Si registra una vittima durante una manifestazione davanti ad una base della Nato nella zona meridionale. I talebani hanno lanciato un nuovo appello al boicottaggio del voto, annunciando attentati contro i seggi. Almeno 8 gli insorti uccisi dalle forze internazionali, mentre diverse operazioni dei ribelli hanno provocato 11 morti.

Afghanistan-Pakistan
Afghanistan e Pakistan hanno deciso di rafforzare la collaborazione per eliminare le basi degli estremisti islamici. Ieri ad Islamabad c’è stato un incontro tra il presidente pakistano Zardari e quello Afghano Karzai, il quale ha ricordato l’esistenza di covi utilizzati per l’addestramento di miliziani sia da Al Qaeda che dai Talebani. In questo quadro non si arresta l’offensiva antiterrorismo da parte degli americani, che si concentra sulle zone tribali del Pakistan. Due raid aerei nelle ultime 24 ore contro postazioni degli estremisti hanno provocato almeno 17 vittime.

Pakistan alluvioni
451 milioni di dollari in favore del Pakistan devastato dalle inondazioni. E’ il versamento di fondi di emergenza confermato dal Fondo Monetario Internazionale dopo l’impegno annunciato in queste settimane dal direttore Strauss-Kahn. L’istituzione, in una nota, ha spiegato che questi fondi serviranno “a finanziare le importazioni necessarie''.

Turchia attentato
Attentato stamattina in Turchia contro un minibus. Almeno 10 persone hanno perso la vita per lo scoppio di un ordigno radiocomandato al passaggio del mezzo. Le forze di sicurezza attribuiscono l’agguato ai ribelli separatisti del Partito del Lavoratori del Kurdistan (Pkk)

Cambogia
Quattro ex dirigenti del partito comunista cambogiano dei Khmer rossi sono stati rinviati a giudizio, davanti al tribunale di Phnom Penh istituito dalle Nazioni unite, per genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Lo ha indicato la stessa Corte di giustizia.

Italia Fiat
In Italia via libera dell'assemblea degli azionisti della Fiat alla scissione del gruppo in Fiat e Fiat Industrial. L’amministratore delegato del Lingotto Marchionne ha difeso l’impegno della casa torinese confermando che nello stabilimento di Pomigliano la produzione della Panda comincerà nel 2011.

Grecia disoccupazione
Aumenta la disoccupazione in Grecia. Ha raggiunto il massimo storico nel secondo trimestre del 2010: 11 e 8 per cento a fronte dell’8 e 9 per cento registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Intanto, mentre i camionisti hanno deciso di proseguire la loro protesta contro il progetto di riforma del settore al vaglio del Parlamento, l’esecutivo di Atene ha escluso l’ipotesi di ristrutturare il proprio debito. Il ministro delle Finanze Papaconstantinou ha avvertito che la mossa comporterebbe gravi conseguenze per tutta la zona euro.

Niger rapimento
Rapito in Niger un gruppo di 7 persone, tra cui cinque francesi, impiegati nel Paese africano nel settore energetico e delle infrastrutture. E’ successo nella regione di Arlit. Parigi ha confermato la notizia, diffusa dal quotidiano Le Monde. L’atto non è stato ancora rivendicato. Tuttavia le autorità locali temono che sia opera del braccio maghrebino di al Qaeda.

Guinea elezioni
Rinviato il secondo turno delle elezioni presidenziali in Guinea, previsto inizialmente per domenica prossima. La decisione della Commissione elettorale nazionale indipendente scaturisce ufficialmente da problemi organizzativi. La situazione nel Paese resta tesa dopo che sono state accertate frodi e irregolarità durante il primo turno. Nei giorni scorsi erano scoppiati disordini, che nella capitale Conakry avevano causato almeno un morto e una sessantina di feriti.

Spagna-Marocco
Nuove tensioni tra Spagna e Marocco in seguito all’odierna visita del capo dell’opposizione spagnola, Rajoy, nell’enclave di Melilla, che assieme a Ceuta è rivendicata da Rabat. Il primo ministro marocchino, Abas el Fasi, ha parlato di una “provocazione” mentre attivisti marocchini hanno annunciato azioni di protesta alla frontiera. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 259

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