2010-09-16 14:39:26

Sciopero degli indios mapuche in Cile: i vescovi per la mediazione e il dialogo


La presidenza della Conferenza episcopale cilena ha espresso ieri un ampio e forte sostegno all’opera di mediazione tra le autorità del Paese e i 34 aborigeni mapuches in sciopero della fame da 66 giorni; al tempo stesso, i presuli, hanno dichiarato il medesimo appoggio al dialogo quale metodo adeguato per risolvere i conflitti sociali. “Abbiamo ricevuto con grande speranza la disponibilità di diversi attori politici, scrivono i vescovi, del governo e della società civile, per stabilire un tavolo di dialogo che consenta di risolvere il più presto possibile la situazione dei ‘comuneros mapuches’ che sono in sciopero della fame molto prolungato”. “Noi - sottolineano i vescovi - esprimiamo un pieno sostegno alle gestione della trattativa che, a richiesta del potere esecutivo, porta avanti l’arcivescovo di Concepción, mons. Ricardo Ezzati, in collaborazione con il vescovo di Temuco mons. Manuel Camilo Vial, come un servizio per facilitare presto il ristabilimento del dialogo tra le parti coinvolte e si metta fine allo sciopero della fame”. I presuli d’altra parte, ricordando precedenti prese di posizione dell’episcopato sulla situazione del Paese, ricordano che “questo impegno non si può limitare alla sola soluzione dei problemi, o a un conflitto in particolare” e che invece occorre “puntare sui temi di fondo per fare passi significativi nella convivenza fraterna, giusta e pacifica tra tutti coloro che vivono nel nostro caro Cile”. Infine, evocando le celebrazioni del Bicentenario i vescovi rinnovano il loro appello in favore della vita e del dialogo poiché, scrivono, “sono i fondamenti della convivenza. Nulla si guadagna quando si rinvia o ostacola il dialogo poiché in una società organizzata le persone desiderano essere ascoltate per comprendersi meglio”. (A cura di Luis Badilla)







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