Riparte "Stand Up! Take action", la campagna mondiale contro la povertà
Una serie di iniziative da domani al 19 settembre per la mobilitazione mondiale “Stand
Up! Take action” contro la povertà e un dossier contenente raccomandazioni al governo
italiano per raggiungere gli Obiettivi del Millennio. E’ quanto presentato oggi a
Roma dalla Campagna del Millennio Onu, dalla Coalizione italiana contro la povertà,
dalla Caritas italiana e da altre associazioni alla vigilia del summit delle Nazioni
Unite per gli Obiettivi del Millennio del 20-22 settembre prossimi. A dieci anni dalla
formulazione dei cosiddetti “Millenium goals” 2 miliardi di persone vivono ancora
con meno di 2 dollari al giorno e 925 milioni soffrono la fame. Il servizio è di Paolo
Ondarza.
Nonostante
negli ultimi dieci anni si siano registrati risultati senza precedenti nella lotta
contro la povertà, ancora molto resta da fare per raggiungere gli Obiettivi del Millennio.
Tra le aree più critiche l’Africa Subsahariana e Haiti. Paolo Beccegato,
responsabile dell’area internazionale di Caritas Italiana.
R. - Sono
appena tornato da Haiti. Ho visto ancora bambini col pancione da fame. Questo non
è accettabile.
D. – “Stand up” non è un’iniziativa nuova, si ripete
da diversi anni. La vostra voce è stata ascoltata?
R. – Gli ultimi rapporti
della Fao stanno ad indicare che si è intrapresa la giusta strada: se si continua
decisamente in questa direzione per il 2015 si potranno raggiungere gli obiettivi
posti. Certamente, bisogna lavorare ancora molto in questo senso. Tutti i governi,
compreso quello italiano, devono impegnarsi di più.
D. – Quali i governi
più virtuosi e quelli invece forse più distratti?
R. – Purtroppo solo
cinque governi, soprattutto quelli del nord Europa, hanno mantenuto l’impegno ad evolvere
almeno lo 0,7 per cento del PIL per gli aiuti allo sviluppo. Tutti gli altri non lo
hanno mantenuto. Con la scusa della crisi finanziaria alcuni hanno addirittura diminuito
gli aiuti, compreso quello italiano che si colloca per quest’anno al penultimo posto
tra i donatori.
D. – E’ una scusa la crisi finanziaria?
R.
– Sì, perché noi riteniamo che un aiuto anche ai Paesi più poveri può essere un bene
anche per la ripresa economica internazionale. Vediamo quanto contino la ripresa cinese
e indiana a trainare anche le economie occidentali. Quindi, l’aiuto ai Paesi più poveri
non é in alternativa ma in aggiunta agli sforzi che facciamo ai Paesi del nord. D’altro
canto è molto confortante anche l’impegno della gente che con le cartoline, con l’alzarsi
in piedi, con l’approfondire questi temi, sta a dimostrare come la lotta alla povertà
e la solidarietà siano valori condivisi.
Anche i dati confermano la
sensibilità della società civile per queste tematiche: nonostante la crisi nove cittadini
europei su dieci si dichiarano favorevoli al sostegno allo sviluppo. Marta
Guglielmetti, coordinatrice per l’Italia della Campagna del Millennio Onu:
“I
cittadini stanno prendendo seriamente questo loro mandato. I dati che abbiamo in nostro
possesso dimostrano una cosa paradossale: i progressi dei governi più ricchi non sono
sufficienti laddove, invece, alcuni dei governi dei Paesi anche più poveri fra i poveri
stanno dimostrando una grande volontà politica di migliorare e stanno portando grandi
risultati”.
Giunta alla quinta edizione, la mobilitazione civile “Stand
Up” lo scorso anno ha coinvolto solo in Italia oltre 820 mila persone. E anche quest’anno
gli organizzatori intendono far sentire alta la loro voce. Laura Ciacci,
portavoce della Coalizione Italiana contro la povertà:
“Se negli anni
scorsi ci siamo alzati in piedi, ci siamo contati, questa volta dobbiamo fare più
rumore, facendo sentire, facendo levare la nostra voce che quindi si sentirà e arriverà
anche al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite”.
Numerose e varie su
tutto il territorio nazionale le iniziative in calendario consultabili sul sito www.standupitalia.it.