2010-09-16 16:00:49

Riparte "Stand Up! Take action", la campagna mondiale contro la povertà


Una serie di iniziative da domani al 19 settembre per la mobilitazione mondiale “Stand Up! Take action” contro la povertà e un dossier contenente raccomandazioni al governo italiano per raggiungere gli Obiettivi del Millennio. E’ quanto presentato oggi a Roma dalla Campagna del Millennio Onu, dalla Coalizione italiana contro la povertà, dalla Caritas italiana e da altre associazioni alla vigilia del summit delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio del 20-22 settembre prossimi. A dieci anni dalla formulazione dei cosiddetti “Millenium goals” 2 miliardi di persone vivono ancora con meno di 2 dollari al giorno e 925 milioni soffrono la fame. Il servizio è di Paolo Ondarza.RealAudioMP3

Nonostante negli ultimi dieci anni si siano registrati risultati senza precedenti nella lotta contro la povertà, ancora molto resta da fare per raggiungere gli Obiettivi del Millennio. Tra le aree più critiche l’Africa Subsahariana e Haiti. Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale di Caritas Italiana.

R. - Sono appena tornato da Haiti. Ho visto ancora bambini col pancione da fame. Questo non è accettabile.

D. – “Stand up” non è un’iniziativa nuova, si ripete da diversi anni. La vostra voce è stata ascoltata?

R. – Gli ultimi rapporti della Fao stanno ad indicare che si è intrapresa la giusta strada: se si continua decisamente in questa direzione per il 2015 si potranno raggiungere gli obiettivi posti. Certamente, bisogna lavorare ancora molto in questo senso. Tutti i governi, compreso quello italiano, devono impegnarsi di più.

D. – Quali i governi più virtuosi e quelli invece forse più distratti?

R. – Purtroppo solo cinque governi, soprattutto quelli del nord Europa, hanno mantenuto l’impegno ad evolvere almeno lo 0,7 per cento del PIL per gli aiuti allo sviluppo. Tutti gli altri non lo hanno mantenuto. Con la scusa della crisi finanziaria alcuni hanno addirittura diminuito gli aiuti, compreso quello italiano che si colloca per quest’anno al penultimo posto tra i donatori.

D. – E’ una scusa la crisi finanziaria?

R. – Sì, perché noi riteniamo che un aiuto anche ai Paesi più poveri può essere un bene anche per la ripresa economica internazionale. Vediamo quanto contino la ripresa cinese e indiana a trainare anche le economie occidentali. Quindi, l’aiuto ai Paesi più poveri non é in alternativa ma in aggiunta agli sforzi che facciamo ai Paesi del nord. D’altro canto è molto confortante anche l’impegno della gente che con le cartoline, con l’alzarsi in piedi, con l’approfondire questi temi, sta a dimostrare come la lotta alla povertà e la solidarietà siano valori condivisi.

Anche i dati confermano la sensibilità della società civile per queste tematiche: nonostante la crisi nove cittadini europei su dieci si dichiarano favorevoli al sostegno allo sviluppo. Marta Guglielmetti, coordinatrice per l’Italia della Campagna del Millennio Onu:

“I cittadini stanno prendendo seriamente questo loro mandato. I dati che abbiamo in nostro possesso dimostrano una cosa paradossale: i progressi dei governi più ricchi non sono sufficienti laddove, invece, alcuni dei governi dei Paesi anche più poveri fra i poveri stanno dimostrando una grande volontà politica di migliorare e stanno portando grandi risultati”.

Giunta alla quinta edizione, la mobilitazione civile “Stand Up” lo scorso anno ha coinvolto solo in Italia oltre 820 mila persone. E anche quest’anno gli organizzatori intendono far sentire alta la loro voce. Laura Ciacci, portavoce della Coalizione Italiana contro la povertà:

“Se negli anni scorsi ci siamo alzati in piedi, ci siamo contati, questa volta dobbiamo fare più rumore, facendo sentire, facendo levare la nostra voce che quindi si sentirà e arriverà anche al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite”.

Numerose e varie su tutto il territorio nazionale le iniziative in calendario consultabili sul sito www.standupitalia.it.







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