L'arcivescovo di Glasgow: il popolo scozzese fiero di accogliere il Papa
Dopo la cerimonia di benvenuto di stamani, la Scozia vivrà stasera un momento particolarmente
intenso con la Messa presieduta da Benedetto XVI nel Bellahouston Park di Glasgow.
Sull’importanza di questa visita per la comunità cattolica scozzese, il nostro inviato
Alessandro Gisotti ha intervistato l’arcivescovo di Glasgow, mons. Mario
Joseph Conti:
R. - Per
noi è un privilegio straordinario accogliere in Papa nella nostra diocesi. Per me
personalmente, sarà un momento di grande emozione vedere il Santo Padre tra la mia
gente, nella mia diocesi, in un parco che conosco bene, molto vicino a casa mia. Direi
che per la nazione scozzese è molto importante che il Papa la visiti nel corso del
suo viaggio in Gran Bretagna. Anche se la Scozia fa parte del Regno Unito già da trecento
anni, è anche vero che il nostro Paese ha la sua identità storica e culturale, una
storia diversa da quella dell’Inghilterra, anche dal punto di vista religioso. La
Chiesa nazionale, in Scozia, è presbiteriana. E poi non possiamo dimenticare che quasi
trent’anni fa il Santo Padre Giovanni Paolo II visitò la Scozia. Fu una visita che
noi ricordiamo con molta emozione: fu un momento di grazia specialmente nel cammino
ecumenico. Quindi è molto importante che anche questa volta il Papa visiti il nostro
Paese.
D. - La visita in Scozia coincide con la festa di San Niniano,
evangelizzatore della Scozia. Sembra quasi un invito ad una nuova evangelizzazione
a cui Benedetto XVI tiene molto. Qual è la sua riflessione su questo aspetto?
R.
- Questo Santo non è molto conosciuto al di fuori della Gran Bretagna, ma per noi
è una figura importante. Fu, infatti, il primo evangelizzatore della Scozia. Non abbiamo
molti dettagli sulla sua vita, ma questo possiamo dirlo: ha lasciato questo territorio
per andare a Roma a studiare la fede e poi l’ha portata qui in Scozia, in un periodo
in cui l’influenza dell’Impero Romano era ancora percepibile, ovvero 1600 anni fa.
Che bello, allora, è accogliere il Vescovo di Roma nel giorno della festa del nostro
primo Santo! Un Santo romano, nel senso che ha avuto la sua formazione proprio nella
Città eterna.
D. - Nella sua Lettera pastorale per la visita del Papa,
Lei ha ricordato che la Chiesa è sottoposta, in questo momento, ad un esame particolarmente
difficile. E dunque, ha aggiunto, “è necessario predicare il Vangelo con integrità
ed amore”. Come è stata accolta questa Lettera dai suoi fedeli?
R. -
I fedeli sono d’accordo con quanto ho scritto, non vedo grandi tensioni all’interno
della Chiesa cattolica in Scozia, grazie a Dio! Noi non siamo molto numerosi: forse
800mila in un Paese di 5 milioni di abitanti. Invece, ci sono state critiche esternamente
alla Chiesa, da parte di chi non vorrebbe accogliere il Papa per diversi motivi. Alcuni
per motivi ideologici, altri vogliono protestare contro certi aspetti dell’insegnamento
morale della Chiesa…. Ma queste voci non sono numerose e direi che la maggioranza
del popolo scozzese – cattolico o no – è molto fiero di ricevere il Santo Padre tra
noi. È interessante vedere come è diversa questa visita del Papa dalla precedente,
avvenuta quasi trent’anni fa: in quei giorni, alcune voci di protesta venivano dai
cristiani della Riforma. E’ un segno dei grandi passi avanti che abbiamo fatto insieme
nel mondo ecumenico che questa volta c’è una risposta molto positiva da parte delle
altre comunità ecclesiali di fronte alla possibilità di una visita papale.
D.
- Un’ultima domanda: il motto inciso nel logo della visita in Scozia è: “Gesù Cristo
è una speranza che non delude mai”. Come, secondo Lei, questa visita di Benedetto
XVI può aiutare a rinnovare la testimonianza cristiana nella società scozzese?
R.
- Gesù non delude mai, è vero, ed è importante che questo messaggio di speranza arrivi
al cuore della gente, oggi. È facile, di questi tempi, perdere la speranza davanti
ai problemi economici, ai problemi della famiglia, ai problemi politici… Invece, per
il cristiano, perdere la speranza non ha senso, non è possibile, perché Gesù ci dice
che Lui è la via, la verità e la vita e che viene per darci la vita in abbondanza.
Speriamo, quindi, che questo sia il messaggio del Papa. Ecco perché il motto della
visita del Papa in Scozia è così importante.