Il Papa incontra la Regina Elisabetta a Edimburgo, prima tappa del suo viaggio nel
Regno Unito
E' iniziato stamani l’atteso viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito.
Il Papa - partito dall'aeroporto di Ciampino alle 8.25 - è arrivato ad Edimburgo intorno
alle 11.15, ora di Roma, le 10.15 locali. Parte dunque dalla Scozia il 17.mo viaggio
internazionale di Benedetto XVI, che nei prossimi giorni sarà anche a Londra e Birmingham.
La cerimonia di benvenuto si è svolta al Palazzo Reale di Holyroodhouse. Il Papa è
stato accolto dalla Regina Elisabetta II e dal Duca di Edinburgo, suo consorte. Qui
Benedetto XVI ha tenuto il suo discorso. Di seguito il testo integrale:
Maestà, grazie
per il Suo gentile invito a compiere una visita ufficiale al Regno Unito e per le
Sue cordiali parole di saluto, a nome del popolo britannico Nel ringraziare Vostra
Maestà, mi permetta di estendere i miei saluti a tutto il popolo del Regno Unito e
porgere con amicizia la mano a ciascuno. È un grande piacere per me iniziare il mio
viaggio salutando i Membri della Famiglia Reale, ringraziando in particolare Sua Altezza
Reale il Duca di Edimburgo per il suo gentile benvenuto datomi all’aeroporto di Edimburgo.
Esprimo la mia gratitudine all’attuale e ai precedenti governi di Vostra Maestà ed
a quanti hanno collaborato con essi al fine di rendere possibile questa occasione,
fra cui Lord Patten e il precedente Segretario di Stato Murphy. Vorrei pure prender
atto con profondo apprezzamento del lavoro svolto dal “All-Parliamentary Group on
the Holy See”, che ha grandemente contribuito al rafforzamento delle relazioni amichevoli
che esistono fra la Santa Sede e il Regno Unito.
Nel dare inizio alla
visita al Regno Unito nella storica Capitale della Scozia, saluto in maniera speciale
il Primo Ministro Salmond ed i rappresentanti del Parlamento scozzese. Come le Assemblee
del Galles e dell’Irlanda del Nord, possa anche il Parlamento scozzese crescere nel
suo essere espressione delle nobili tradizioni e della distinta cultura degli scozzesi
ed adoperarsi per servire i loro interessi migliori in spirito di solidarietà e di
premura nei confronti del bene comune. Il nome di Holyroodhouse, residenza ufficiale
di Vostra Maestà in Scozia, evoca la “Santa Croce” e fa volgere lo sguardo alle profonde
radici cristiane che sono tuttora presenti in ogni strato della vita britannica. I
monarchi d’Inghilterra e Scozia erano cristiani sin dai primissimi tempi ed includono
straordinari Santi come Edoardo il Confessore e Margherita di Scozia. Come Le è noto,
molti di loro hanno esercitato coscienziosamente i loro doveri sovrani alla luce del
Vangelo, modellando in tal modo la nazione nel bene al livello più profondo. Ne risultò
che il messaggio cristiano è diventato parte integrale della lingua, del pensiero
e della cultura dei popoli di queste isole per più di un millennio. Il rispetto dei
vostri antenati per la verità e la giustizia, per la clemenza e la carità giungono
a voi da una fede che rimane una forza potente per il bene nel vostro regno, con grande
beneficio parimenti di cristiani e non cristiani.
Troviamo molti esempi
di questa forza per il bene lungo tutta la lunga storia della Gran Bretagna. Anche
in tempi relativamente recenti, attraverso figure come William Wilberforce e David
Livingstone, la Gran Bretagna è direttamente intervenuta per fermare la tratta internazionale
degli schiavi. Ispirate dalla fede, donne come Florence Nightingale servirono i poveri
e i malati, ponendo nuovi standard nell’assistenza sanitaria che successivamente vennero
copiati ovunque. John Henry Newman, la cui beatificazione celebrerò fra breve, fu
uno dei molti cristiani britannici della propria epoca la cui bontà, eloquenza ed
azione furono un onore per i propri concittadini e concittadine. Questi e molti altri
come loro furono mossi da una fede profonda, nata e cresciuta in queste isole.
Pure
nella nostra epoca possiamo ricordare come la Gran Bretagna e i suoi capi si opposero
ad una tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava
a molti la nostra comune umanità, specialmente gli ebrei, che venivano considerati
non degni di vivere. Desidero, inoltre, ricordare l’atteggiamento del regime verso
pastori cristiani e verso religiosi che proclamarono la verità nell’amore; si opposero
ai nazisti e pagarono con la propria vita la loro opposizione. Mentre riflettiamo
sui moniti dell’estremismo ateo del ventesimo secolo, non possiamo mai dimenticare
come l’esclusione di Dio, della religione e della virtù dalla vita pubblica conduce
in ultima analisi ad una visione monca dell’uomo e della società, e pertanto a “una
visione riduttiva della persona e del suo destino” (Caritas in veritate, 29).
Sessantacinque
anni orsono la Gran Bretagna giocò un ruolo essenziale nel forgiarsi del consenso
internazionale del dopo-guerra, il che favorì la fondazione delle Nazioni Unite e
diede inizio ad un periodo di pace e di prosperità in Europa, sino a quel momento
sconosciuto. Negli anni più recenti la comunità internazionale ha seguito da vicino
gli eventi nell’Irlanda del Nord, i quali hanno condotto alla firma dell’Accordo del
Venerdì Santo ed alla devoluzione di poteri all’Assemblea dell’Irlanda del Nord. Il
governo di Vostra Maestà e quello dell’Irlanda, unitamente ai leader politici, religiosi
e civili dell’Irlanda del Nord, hanno sostenuto la nascita di una risoluzione pacifica
del conflitto locale. Incoraggio quanti sono coinvolti a continuare a camminare coraggiosamente
insieme sulla via tracciata verso una pace giusta e duratura.
Il governo
e il popolo sono coloro che forgiano le idee che hanno tutt’oggi un impatto ben al
di là delle Isole britanniche. Ciò impone loro un dovere particolare di agire con
saggezza per il bene comune. Allo stesso modo, poiché le loro opinioni raggiungono
un così vasto uditorio, i media britannici hanno una responsabilità più grave di altri
ed una opportunità più ampia per promuovere la pace delle nazioni, lo sviluppo integrale
dei popoli e la diffusione di autentici diritti umani. Possano tutti i britannici
continuare a vivere dei valori dell’onestà, del rispetto e dell’equilibrio che hanno
guadagnato loro la stima e l’ammirazione di molti.
Oggi il Regno Unito
si sforza di essere una società moderna e multiculturale. In questo compito stimolante,
possa mantenere sempre il rispetto per quei valori tradizionali e per quelle espressioni
culturali che forme più aggressive di secolarismo non stimano più, né tollerano più.
Non si lasci oscurare il fondamento cristiano che sta alla base delle sue libertà;
e possa quel patrimonio, che ha sempre servito bene la nazione, plasmare costantemente
l’esempio del Suo governo e del Suo popolo nei confronti dei due miliardi di membri
del Commonwealth, come pure della grande famiglia di nazioni anglofone in tutto il
mondo.
Dio benedica Vostra Maestà e tutte le persone del Vostro Reame.
Grazie.