Usa: il cardinale Wuerl invita i cattolici a testimoniare pubblicamente la loro fede
Il dovere dell’evangelizzazione interpella tutti i fedeli cattolici chiamati ad essere
discepoli e testimoni di Cristo per cambiare il mondo. È quanto afferma mons. Donald
W. Wuerl, arcivescovo di Washington, in un’intervista al giornale diocesano “The Catholic
Standard”, ripresa dall’agenzia Cns, in cui parla della sua nuova lettera pastorale
sulla nuova evangelizzazione “Discepoli del Signore: la condivisione di una visione”
(“Disciples of the Lord: Sharing the Vision”). “La nuova evangelizzazione - afferma
mons Wuerl - non è un programma, ma un modo di vedere la vita attraverso le lenti
del discepolato, della testimonianza della fede”. Secondo il presule “questo è il
momento della nuova evangelizzazione” per portare l’amore e la speranza di Cristo
in una società fortemente secolarizzata , dove molti di coloro che sono stati cresciuti
nella fede non ne comprendono gli insegnamenti o si sono allontanati e altri guardano
con scetticismo alla religione e al suo ruolo nella società. “In tutte le epoche siamo
chiamati a seguire Cristo, la via, e a invitare altre persone su questa via” e in
questo mondo secolarizzato dobbiamo ricordare a noi stessi che la vera via è Cristo
e il Suo Vangelo”, afferma ancora l’arcivescovo di Washington, citando le prime parole
della sua lettera pastorale. Parlando dei suoi quasi 25 anni di episcopato, mons.
Wuerl ha detto di considerare la nuova evangelizzazione come la parte centrale del
suo ministero, come lo è per ogni presbitero e come dovrebbe essere, più in generale,
per tutti i discepoli di Cristo. Oggi invece molti cattolici hanno timore di parlare
della propria fede, considerandola come un fatto privato, mentre in realtà essa “è
parte del nostro essere”. Di fatto - sottolinea nell’intervista il presule - bastano
alcuni semplici gesti per avvicinare altre persone alla fede, come ad esempio chiedere
una volta a un amico o a un familiare di essere accompagnati a Messa. (L.Z.)