Attaccate altre 3 scuole cristiane nel Kashmir indiano, dopo le violenze di ieri
costate la vita a 18 persone
Resta altissima la tensione nel Kashmir indiano all’indomani delle violenze anti cristiane,
costate la vita a 18 persone, avvenute nel corso delle proteste contro gli atti dissacratori
nei confronti del Corano messi in atto negli Stati Uniti. Ieri sera sono state attaccate
altre tre scuole cristiane, ma, a differenza di quanto successo poche ore prima con
la distruzione di un istituto protestante, questa volta la polizia è intervenuta in
forza, riducendo i danni. Le autorità hanno decretato il coprifuoco in tutta la vallata
e tutti i voli da e per Srinagar sono sospesi, tuttavia molti estremisti hanno sfidato
le misure restrittive in diverse località della provincia. A Baramulla la polizia
ha aperto il fuoco sui manifestanti ferendo quattro persone. Intanto, cresce la preoccupazione
del clero locale, che si dice impotente di fronte a questa “ondata di violenza”,
e del governo centrale indiano, che teme nuove spinte secessioniste nella regione.
Pakistan Pakistan
sempre in preda alla violenza. 11 miliziani integralisti sono stati uccisi nel Nord
Waziristan a seguito dell'attacco di un drone. Secondo fonti di sicurezza pakistane,
tra le vittime potrebbero esserci anche militanti di al-Qaeda provenienti dall'estero.
Nelle stesse ore il presidente dell'associazione dei giornalisti di Hangu, città della
regione tribale di Kurram, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre si trovava
davanti al circolo della stampa locale. L'uomo, che si chiamava Misri Khan Orakzai
e lavorava per un quotidiano in lingua urdu, di recente aveva ricevuto minacce per
aver scritto articoli sui talebani e militanti islamici integralisti che controllano
la frontiera afghana.
Iran: liberata escursionista americana Le autorità
iraniane hanno rilasciato Sarah Shourd, l'escursionista statunitense arrestata nel
luglio del 2009 e trattenuta nel carcere di Teheran dopo aver sconfinato in Iran durante
un trekking nel Kurdistan iracheno. La donna è stata momentaneamente trasferita all'ambasciata
svizzera, ha reso noto il suo legale.
Medio Oriente Ha preso il via
oggi a Sharm el-Sheik, sul Mar Rosso, il secondo round dei negoziati diretti israelo-palestinesi.
Dopo l’inaugurazione a inizio mese a Washington, con il premier israeliano Netanyahu
e il presidente palestinese Abu Mazen accanto al capo della Casa Bianca Obama, i colloqui
si spostano in queste ore prima in Egitto e poi - in serata - a Gerusalemme. Ad entrambi
gli incontri partecipa il segretario di Stato americano, Hillary Clinton. Il servizio
è di Graziano Motta:
E’ il primo
degli incontri quindicinali concordati il 2 settembre scorso a Washington e dovrebbe
far entrare nel vivo il negoziato, affrontando il problema controverso degli insediamenti
ebraici in Cisgiordania: sia per il fatto che fra 12 giorni scadrà la moratoria unilaterale
di dieci mesi che Netanyahu aveva imposto al loro sviluppo, sia soprattutto per la
minaccia - ripetuta dal capo negoziatore palestinese Saeb Erekat - che se riprenderanno
i lavori negli insediamenti, le trattative cesseranno. Netanyahu ha replicato, esigendo
quel riconoscimento del carattere ebraico di Israele che precluderebbe il diritto
di milioni di palestinesi di tornare nella terra dei loro padri, ma non per questo
- ha detto - il negoziato deve cessare. Da dietro le quinte, alzano la voce i palestinesi
di Hamas, al potere a Gaza: contestano Abu Mazen che si presta a trattative definite
“umilianti e degradanti” ed anche “inutili”, perché i suoi eventuali risultati -
sostengono - non saranno da essi mai riconosciuti.
Francia: legge anti
velo e rom La Francia adotterà oggi in via definitiva il disegno di legge che
vieta di indossare il velo islamico integrale nei luoghi pubblici. Approda infatti
al Senato l’esame del testo varato dai deputati dell’Assemblea nazionale lo scorso
luglio. Se dovesse passare il provvedimento, le donne che continueranno a indossare
il burqa o il niqab dovranno pagare una multa di 150 euro o seguire un corso di “educazione
civica”.
Ue su espulsioni Francia La commissaria Ue Viviane Reding
ha annunciato l'avvio di “una procedura di infrazione contro la Francia” per applicazione
discriminatoria della Direttiva sulla libera circolazione dei cittadini in merito
alle recenti espulsioni dei rom. In un incontro con la stampa a Bruxelles, la Reding
ha precisato che i tempi della procedura saranno molto rapidi: “Aspetto di poter procedere
nelle prossime due settimane”.
Al via l’Assemblea generale dell’Onu Si
apre oggi a New York la 65.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, sotto la presidenza
dello svizzero Joseph Deiss. I lavori entreranno nel vivo a partire da lunedì prossimo
quando al Palazzo di Vetro si alterneranno al microfono i leader di oltre 140 Stati.
Attesa per il dibattito previsto nei giorni 23-25 e 27-30 settembre, sul tema “Riaffermare
il ruolo centrale delle Nazioni Unite nella governance globale”. Tra i temi ‘caldi’
per l’Assemblea il disarmo nucleare, il terrorismo e i disastri naturali che nell’ultimo
anno hanno sconvolto il Pianeta.
Grecia, economia e scioperi La Grecia
ha ricevuto ieri la seconda tornata di aiuti dell’Unione europea e del Fondo Monetario
Internazionale. Si tratta di 6,5 miliardi di euro, del pacchetto da 110 miliardi previsto
per aiutare Atene ad uscire dalla crisi economica. La Banca centrale ellenica ha inoltre
collocato sul mercato 1,17 miliardi di euro di bond a sei mesi, al tasso del 4,82%.
La domanda è stata quattro volte l'offerta. Per le strade delle città greche continuano
però le proteste contro il piano di austerità del governo. Oggi per il secondo giorno
consecutivo i camionisti sono mobilitati contro la politica di liberalizzazione del
settore, mentre la magistratura ha dichiarato illegale lo sciopero odierno dichiarato
dai ferrovieri contro la parziale privatizzazione dell'impresa di Stato.
Bielorussia Il
parlamento della Bielorussia ha fissato le elezioni presidenziali per il prossimo
19 dicembre. La decisione è stata approvata con 108 voti su 110 deputati della camera
dominata dai sostenitori di Alexander Lukashenko che guida ininterrottamente il Paese
dal 1994 e corre adesso per un quarto mandato. Nelle ultime elezioni, avvenute nel
2006, Lukashenko, 56 anni, aveva raggiunto l'83 % dei voti, un risultato schiacciante
che molti osservatori ritengono condizionato da brogli.
Italia-Libia peschereccio “Quello
che è successo l'altro ieri sera è un fatto che non doveva accadere e la Libia si
è scusata”. Lo ha detto il ministro dell'Interno Italiano, Roberto Maroni, commentando
la vicenda del peschereccio siciliano mitragliato da una motovedetta libica sulla
quale erano presenti anche alcuni finanzieri italiani come osservatori. Il ministro
Maroni ha disposto comunque un’inchiesta sulla vicenda e anche Tripoli ha nominato
un comitato d’inchiesta, esprimendo “rammarico” per l’accaduto. Il ministro degli
Esteri, Franco Frattini, intanto, ha precisato che le “regole d’ingaggio” sui pattugliamenti
congiunti “vanno chiarite e integrate”, mentre le opposizioni hanno chiesto al governo
di riferire in Aula sul caso.
Somalia Orrore senza fine in Somalia,
dove due giovani riconosciuti colpevoli di furto, sono stati sottoposti all'amputazione
di arti in base alla legge coranica della Sharia. L'esecuzione è avvenuta davanti
a centinaia di persone il 4 settembre scorso, nella città somala di Beled-weyne a
circa 300 chilomentri a nord di Mogadiscio. La pena è stata commutata da un tribunale
islamico degli Shabaab, gli integralisti legati ad al Qaeda che controllano gran parte
del territorio somalo a discapito del debole governo sostenuto dalla comunità internazionale.
Madagascar Una
conferenza nazionale per risolvere la crisi politica in Madagascar è in corso da ieri
e per una settimana ad Antananarivo, alla presenza di 4mila rappresentanti della società
civile e dei partiti politici locali. Assenti però i delegati dei tre principali movimenti
d’opposizione che fanno capo a Ravalomanana, Ratsiraka e Zafy.
Venezuela:
incidente aereo Disastro aereo ieri in Venezuela. Un Atr-42-300, partito dall’isola
caribica di Margarita, si è schiantato a una decina di km dalla sua destinazione di
Puerto Ordaz, causando la morte di 15 persone. 36 i superstiti. Ancora da accertarsi
le cause della tragedia.
Nucleare: il belga Nackaerts nuovo ispettore Il
presidente dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Yukiya Amano, ha nominato
ieri il belga Herman Nackaerts nuovo ispettore capo dell’organizzazione. Il 59.enne
dirigerà, quindi, la divisione salvaguardie dell’Aiea, incaricata di verificare che
le attività nucleari degli Stati membri abbiano carattere esclusivamente pacifico.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 257
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