2010-09-13 14:19:01

Riapre la Biblioteca Apostolica Vaticana, rinnovata ma fedele alla sua missione umanistica


Tra sette giorni una delle raccolte più preziose di manoscritti e stampati al mondo sarà finalmente di nuovo a disposizione di ricercatori e studiosi. La Biblioteca Apostolica Vaticana riapre infatti i battenti dopo tre anni di ambiziosi e inevitabili lavori di restauro e ristrutturazione. Questa istituzione culturale, unica al mondo per il suo patrimonio, si ripresenta così rinnovata ma fedele allo spirito di servizio, umanistico e di universalità con cui svolge da più di cinque secoli la sua missione. Oggi nel Salone Sistino della Biblioteca, alla presenza del cardinale archivista e bibliotecario Raffaello Farina e del prefetto, mons. Cesare Pasini, la conferenza stampa sulla prossima riapertura. L’ha seguita per noi Fabio Colagrande.RealAudioMP3

“Un’accogliente casa di scienza che apre le porte a studiosi che arrivano da tutto il mondo, senza distinzione di provenienza, religione e cultura”. Così Benedetto XVI aveva definito la Biblioteca Vaticana nella sua visita del 25 giugno 2007. E proprio per essere rispettosa di questa sua vocazione al servizio e all’universalità, questa istituzione vaticana, voluta da Sisto IV nel 1475, ha rispettato i tempi di chiusura prefissati e torna oggi a disposizione di ricercatori, docenti e studenti. Dal 20 settembre il suo patrimonio di circa 150.000 volumi manoscritti, 1.000.000 di libri stampati, di cui 8.400 incunaboli, e centinaia di migliaia tra monete, medaglie, stampe e incisioni, sarà nuovamente accessibile ma con il corredo di alcune novità tecnologiche che velocizzano e rendono più sicuro il servizio. Le più evidenti sono l’informatizzazione delle procedure di accesso - grazie a una tessera munita di microchip con un identificatore a radiofrequenza - e la possibilità di collegarsi alla rete della Biblioteca in modalità Wi-Fi (senza fili) attraverso il proprio personal computer. Ma fondamentale è anche un nuovo sistema di sicurezza che, grazie ai badge (placche di riconoscimento) applicati sui volumi - e a barriere, varchi telecamere - permette di seguire il loro eventuale trasferimento, associandolo all’utente che lo ha preso in carico. Novità che vanno ad aggiungersi ai servizi da qualche tempo forniti sulle pagine web del sito www.vaticanlibrary.va, come la richiesta on-line di riproduzioni fotografiche.

Fin qui le novità tecnologiche, ma i tre anni di chiusura sono serviti soprattutto ai Servizi Tecnici del Governatorato e alle ditte incaricate a compiere lavori edili improcrastinabili di consolidamento, risanamento di laboratori e sale deposito; ampliamento e razionalizzazione di altri ambienti, come il nuovo e più funzionale ingresso; insieme a interventi di climatizzazione, controllo dell’umidità, messa a norma degli impianti. Lavori – come ha spiegato il cardinale Farina – che rientrano in un più ampio progetto di ammodernamento iniziato già nel ‘97 per adeguare il modello dei Fondatori della Biblioteca Vaticana ai tempi attuali. E che proseguiranno, anche a dopo la riapertura, per almeno due anni con la collaborazione dell’architetto Portoghesi, per adibire a ulteriore sala di consultazione lo splendido Salone Sistino, sede della Biblioteca tra fine del Cinquecento e fine Ottocento, solo dal 2009 tornato sotto la direzione della Biblioteca Vaticana.

Eppure, come ha sottolineato il prefetto mons. Pasini l’adeguamento strutturale e informatico va di pari passo con il rafforzarsi dello spirito di servizio e di universalità della Biblioteca dei Papi, e soprattutto dello spirito umanistico con cui fu aperta nel ‘400:

“Lo spirito umanistico – che nel termine stesso si riallaccia all’epoca in cui ebbe origine la Vaticana – esprime il convinto sostegno alla ricerca compiuta in modo serio e documentato, con pazienza, con pacatezza, con capacità di confronto e con umiltà nell’esprimere le proprie conquiste, proprio come l’umanesimo ha insegnato; e insieme rammenta il punto di riferimento imprescindibile di ogni ricerca, che è l’uomo, la sua razionalità, la sua realtà spirituale, la sua dignità”.

Dopo aver ringraziato quanti hanno compiuto i lavori e chi li ha sostenuti con generosi aiuti – Fondazione Italcementi e le ditte Mapei, Pessina e Picalarga – il cardinale Farina, primo ideatore del restauro, ha ricordato come il suo andamento sia stato seguito da vicino da Benedetto XVI che sarà presto tra i primi ‘studiosi’ a visitare la biblioteca rinnovata:

“Avrei dovuto ringraziare per primo il Santo Padre Benedetto XVI, che ha seguito da vicino i lavori, interessandosi assiduamente al loro procedere: non ricordo di averlo mai avvicinato e salutato in questi tre anni senza ricevere la domanda: ‘Come va la Biblioteca, a che punto sono i lavori, ma veramente finirete alla data stabilita?’. Il 25 giugno 2007, visitando la Biblioteca nell’imminenza della chiusura, si era ripromesso di farci visita a conclusione dei lavori. Lo attendiamo per ricevere la Sua benedizione”.

In conclusione mons. Pasini ha voluto ricordare che gli eventi già annunciati e previsti per il prossimo novembre - una Mostra nel Braccio di Carlo Magno, un Convegno e l’uscita del primo volume della Storia della Biblioteca – sono indirizzati anche e soprattutto a coloro che non la frequentano abitualmente e costituiscono perciò un’occasione eccezionale per allargare la conoscenza di questa straordinaria realtà vaticana.







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