2010-09-12 10:08:16

Vaticanisti a confronto in un seminario dell’Università della Santa Croce


“La Chiesa da vicino: la copertura ecclesiale al tempo di Benedetto XVI”: è il tema di un Seminario per vaticanisti esteri residenti a Roma, che si chiude oggi alla Pontificia Università della Santa Croce. Sulle sfide del lavoro di vaticanista, Federico Piana ha intervistato il prof. John Wauck e il prof. Daniel Arasa, entrambi docenti di comunicazione all’Ateneo della Santa Croce. Sentiamo il prof. Wauck:RealAudioMP3

R. – Per scrivere bene sulla Chiesa ci vuole una conoscenza non soltanto teorica - ovunque si possono anche leggere dei libri sulla Chiesa -, ma si deve vedere da vicino com’è la Chiesa, come sono le persone che la governano e vedere un po’ anche l’aspetto storico, la realtà culturale, la ricchezza della Chiesa. Solo così i giornalisti possono sapere quand’è il momento di scrivere sulla Chiesa. Bisogna pensare in termini più grandi. Una realtà come la Chiesa non si può raccontare così, in modo estemporaneo.

D. – Prof. Arasa, si può dire che non si può raccontare la Chiesa senza raccontare i luoghi della Chiesa...

R. – Qui mi rifaccio un po’ alle parole di Giovanni Paolo II: per capire la Chiesa e per capire Roma si deve vivere a Roma. Lui incoraggiava a vivere a Roma, a trovarsi e a stare in questi posti, a lasciare che questi stessi posti insegnino qualcosa e penso che la reazione tra i partecipanti al seminario vada proprio in questo senso. Dicono che per loro è veramente sorprendente e fantastico vivere questa esperienza in un modo così concentrato e che sarebbe impossibile viverla in un altro modo, perché il seminario mette insieme personalità ed incontri che sarebbe impossibile organizzare singolarmente.

D. – Prof. Wauck possiamo dire che molte vicende della Chiesa non sempre sono interpretate in modo esatto?

R. – Sì, certo. E’ evidente che tante volte, quando si legge una cosa su un giornale riguardo la Chiesa, se si conosce un po’ della realtà e della vera natura della Chiesa, si nota immediatamente che l’autore dell’articolo - forse non per cattiva volontà – non sa di cosa sta scrivendo. Molte volte è necessario rispondere, chiedere una chiarificazione ai giornalisti, perché fanno davvero un gran danno, in particolare quando si tratta di mezzi importanti che formano l’opinione pubblica. Questo è il motivo per fare un corso del genere.

D. – Prof. Arasa, secondo lei, vista la complessità della Chiesa, è possibile migliorare sempre di più la comunicazione da parte della stessa Chiesa in questo momento storico, che vede un’informazione sempre in evoluzione?

R. – E’ possibile perché la Chiesa lo ha fatto durante tutta la sua storia ed ogni periodo storico ha avuto i suoi momenti difficili, a livello di comunicazione, da parte delle istituzioni della Chiesa. Certamente oggi si richiede più creatività, il saper sintetizzare in poche parole e in pochi istanti temi che sono molto profondi. Credo che questo sia possibile quando si ha una formazione veramente completa, perché la persona che conosce bene le cose e le conosce da vicino, sa sintetizzare, sa trovare il nucleo, l’essenziale. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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