Lettera dei vescovi svizzeri per la festa federale di ringraziamento, pentimento
e preghiera
“Testimoniare la fede attraverso una vita autenticamente cristiana per rispondere
alla sfida della coabitazione delle religioni nel mondo moderno, sull’esempio di madre
Teresa di Calcutta”. E’ in sintesi l'auspicio espresso dai vescovi svizzeri nella
loro tradizionale Lettera pastorale ai fedeli, in occasione della Festa federale di
ringraziamento, pentimento e preghiera, che si celebrerà il 19 settembre. “La presenza
di differenti culture e religioni – affermano i presuli - non ci impedisce di vivere
in modo autentico la nostra vocazione cristiana”, come dimostrato da Madre Teresa
di Calcutta che, con la sua opera, “testimonia come la vita cristiana non dipenda
necessariamente da un ambiente di cultura cristiana, ma solo dalla nostra relazione
autentica con Dio”. Per questo “siamo chiamati a confrontarci col nostro tempo e a
testimoniare Cristo” contro una tendenza della società che “vorrebbe, invece, che
la religione sparisse dalla vita pubblica”. Una rivendicazione dietro la quale si
nasconde “la paura di una potenza che nella storia non ha unicamente contribuito al
bene degli uomini. Lotte e conflitti sono scoppiati e scoppiano ancora, in nome della
fede ma hanno per causa la cupidigia e la volontà di dominio”. I vescovi sostengono
la necessità che i cristiani manifestino come unica preoccupazione la ricerca di Dio
per aiutare gli uomini ad aprire gli occhi alla potenza divina, consapevoli che la
fede è uno strumento di umile servizio e non di potere. In questa luce assume valore
“l’assunzione di responsabilità all’interno dello Stato. La nostra fede – proseguono-
deve penetrare lì dove viviamo, nella politica, nella scuola, nel lavoro, nella famiglia
e nel tempo libero”. Nel documento i presuli si soffermano anche sul tema della libertà
religiosa rifiutando quella convinzione, diffusa in Svizzera e non solo, secondo cui
“per una vera integrazione dei migranti nella società secolarizzata, questi dovrebbero
tenere la loro fede all’interno della sfera privata”. “La libertà religiosa- ammoniscono
- garantisce e presuppone la libertà di manifestare la propria fede”. (C.S.)