In Vietnam nascono centri di accoglienza cattolici e buddisti per minori
sieropositivi
Le strutture ospitano 2500 giovani da 0 a 16 anni, affetti da Hiv o Aids. Qui, in
questi centri giorno e notte, religiosi e volontari laici lavorano “in silenzio” per
alleviare le sofferenze di questi ragazzi che spesso vivono in situazioni di disagio,
discriminazione e abbandono. L’aiuto ai più deboli ad Ho Chi Minh City in Vietnam
unisce i fedeli delle due religioni in una missione comune. Nella ex Saigon, dove
il dramma dell’Aids colpisce anche i più piccoli, spesso malati fin dalla nascita,
appare sempre più importante il ruolo di organizzazioni sociali di ispirazione religiosa.
Tra queste vi sono la pagoda Dieu Giac, nel Distretto 2, i centri Tam Binh e Mai Hoa,
il ricovero di Mai Tam e altri gruppi dediti al sociale, come Medicines du Monde.
In particolare il centro di accoglienza Mai Tam rappresenta un esempio importante:
è stato fondato nel 2005 dall’arcidiocesi di Ho Chi Minh City, guidato da p. Toai
e coadiuvato da religiose, accoglie 50 bambini di cui 37 affetti da Hiv/Aids, 27 sono
orfani e 10 in condizioni di particolare disagio. La struttura diocesana fornisce
anche sostegno economico a 230 bambini in difficoltà, con somme di denaro e consulenze
psicologiche. Fra i tanti bimbi del centro, suor Huong, una missionaria, racconta
la storia di una piccola orfana, i cui genitori sono morti per il virus. All’inizio
la bambina ha vissuto con la nonna, che non era però in grado di badare a lei e l’ha
accompagnata al centro di Mai Tam, chiedendo aiuto al sacerdote e alle religiose.
Prima di essere accolta nella struttura cattolica, la piccola ha spiegato che nessuno
voleva sedersi accanto a lei, che veniva lasciata in disparte ed era costretta a dormire
in un letto in disparte. Il problema maggiore per i minori infetti come spiega anche
il dottor Le Truong Giang, vice-presidente del Comitato per la prevenzione di Hiv/Aids,
è il clima di discriminazione e intolleranza che ruota attorno a loro, che si può
sconfiggere solo con l’affetto e la vicinanza, oltre che il sostegno psicologico e
le necessarie cure mediche. (C.S.)